Il monitoraggio ambientale
Le componenti ambientali oggetto di indagine sono: atmosfera, acque superficiali, acque sotterranee, suolo, vegetazione e flora, fauna ed ecosistemi, rumore, vibrazioni, paesaggio, stato fisico dei luoghi, ambiente sociale.
Il Piano di monitoraggio ambientale (Pma), redatto da Cociv e approvato dal Mattm, attraverso un continuo aggiornamento dei dati misura lo stato complessivo dell’ambiente interferito dall'opera per le diverse componenti ambientali. I monitoraggi previsti dal Pma sono condotti da Cociv e i risultati vengono messi a disposizione delle Arpa regionali. Le Arpa verificano la corretta esecuzione dei monitoraggi e valutano i risultati delle campagne di monitoraggio ambientale in capo a Cociv, identificando eventuali criticità ed effettuando approfondimenti anche con l'esecuzione di monitoraggi in contraddittorio. Inoltre, nel caso di nuove analisi non previste dal Pma approvato, le Arpa regionali partecipano alla definizione e valutazione dei metodi proposti da Cociv.
Sulla base del Protocollo di intesa del 7 novembre 2013 fra Mattm, le due Regioni, RFI e Cociv - e delle relative convenzioni attuative firmate da RFI, Cociv e Arpa regionali - i maggiori oneri che queste ultime devono sostenere per le attività di verifica e controllo e di supporto all’Osservatorio Ambientale sono pagati da RFI. Questo perché la politica dell'Unione europea nel settore ambiente (direttiva 2011/92/UE "VIA di determinati progetti pubblici e privati") è fondata sui principi di precauzione, di azione preventiva e di correzione degli eventuali danni arrecati all'ambiente, ma anche sul principio che gli oneri che ne derivano debbano essere a carico di chi realizzando l’opera interviene sullo stato dell’ambiente.
L’importo per il rimborso da parte di RFI di questi oneri è fissato in oltre 4 milioni di euro per il periodo 2015-2022.
L’Osservatorio Ambientale sovraintende alle modalità con cui sono prodotti i dati e, se corrette, acquisisce i risultati e li trasmette al Sistema informativo Sigmap.
Sigmap è una banca dati elaborata da Italferr (che svolge l’alta sorveglianza sui lavori) e condivisa dal Mattm, accessibile tramite accredito ai diversi soggetti coinvolti nella certificazione dei dati ambientali: oltre a OA, Mattm e Italferr, gli enti locali, RFI e Cociv.
I dati relativi ai monitoraggi sull ’eventuale presenza di amianto nelle terre da scavo delle gallerie e nell’aria sono liberamente accessibili anche per i cittadini su questo sito, sul sito dell’Osservatorio Ambientale e sui monitor ubicati in luoghi pubblici dei Comuni interessati dalla realizzazione del Terzo Valico, mentre le relazioni tecniche di Cociv sono disponibili sul portale del Mattm.
Il monitoraggio ambientale è strutturato secondo i lotti costruttivi del Terzo valico. Quello ante operam si è concluso a dicembre 2012 per il primo lotto, mentre è in corso per le attività del secondo e terzo che devono ancora iniziare.
Chi ha stabilito i parametri da adottare per il monitoraggio ambientale? | La normativa vigente in materia o, quando non esiste una normativa specifica, il Mattm attraverso prescrizioni |
Chi ha definito quali devono essere le componenti ambientali oggetto di indagine? | Il Mattm al momento della creazione dell’Osservatorio Ambientale, sulla base delle caratteristiche dell’opera e del contesto |
Chi può imporre a Cociv nuovi controlli o misure mitigative? | Il Mattm su richiesta dell’Osservatorio Ambientale |
Chi esegue i monitoraggi previsti dal Pma, Progetto di monitoraggio ambientale? | In parte Cociv e in parte le Arpa regionali |
Chi verifica i dati prodotti sulla base dal Pma? | Le Arpa regionali | Chi sovraintende alle modalità con cui sono prodotti i dati e li rende disponibili per gli enti preposti al controllo? | L’Osservatorio Ambientale tramite la banca dati Sigmap |