CENTRALINE RILEVAMENTO
AMIANTO
I dati dei controlli riportano anzitutto se al fronte di scavo sia presente amianto o anche solo rocce che lo possono contenere. In secondo luogo indicano qual è la situazione nell’aria fuori dal cantiere: se il valore di fibre è inferiore a 1 fibra a litro è normale, se invece è superiore a 1 fibra litro è di allerta. In ultimo, segnalano il grado di vigilanza esercitato, distinguendo tra livello ordinario, alto o molto alto. È disponibile anche una scheda di dettaglio che riporta altri dati, come ad esempio la data dell’ultimo controllo di fibre aerodisperse: un dato importante, perché indicativo dell’ultima occasione in cui al fronte di scavo si è rilevata presenza di rocce potenzialmente amiantifere.
IL SISTEMA DI CONTROLLO DELL’ARIA
Obiettivo dei controlli è verificare tempestivamente l’eventuale presenza di fibre di amianto disperse nell’aria, perché il rischio per la salute si verifica solo se l’amianto viene respirato. Per l’ambiente di vita (cioè all’esterno dei cantieri) il limite massimo tollerabile di amianto aerodisperso è stabilito in 1 fibra al litro, in linea con quanto indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità.
La rete per il controllo delle fibre nell’aria è fatta in modo da avere centraline per tutti i cantieri, a diverse distanze. La localizzazione è definita da Cociv e Arpa in base alla potenziale sorgente di fibre di amianto. Per ciascun cantiere è attiva una rete di monitoraggio formata generalmente da:
• punto sentinella, all’uscita della galleria di scavo;
• prima cintura, al di fuori dell’area di cantiere, in prossimità di recinzione e accessi;
• seconda cintura, in prossimità di punti considerati “recettori sensibili”, cioè edifici o centri abitati.
Le centraline di rilevamento dell’amianto sono state posizionate anche in tutti i siti di deposito autorizzati. Infatti, sebbene vi possano arrivare solo terre che contengono amianto sotto la soglia di legge (1000 milligrammi per kg), per una cautela ulteriore la rete di centraline è stata estesa anche a questi, su richiesta dei sindaci e d’accordo con l’Osservatorio Ambientale.
I controlli sull’ambiente, per legge, funzionano in modo progressivo, vale a dire sono via via più intensi in relazione ai livelli di pericolo che si possono verificare. Nei cantieri, a seconda che si riscontri o meno la presenza di pietre verdi o amianto, si attivano diversi gradi di vigilanza, i quali a loro volta condizionano l’attivazione e la frequenza dei controlli sia all’interno del cantiere sia all’esterno, nel cosiddetto “ambiente di vita”. Ad esempio, il pericolo è basso se il modello geologico esclude la possibilità di incontrare rocce amianto e se le rocce potenzialmente amiantifere non sono presenti. In quel caso il monitoraggio avviene una volta alla settimana. Il controllo invece può diventare quotidiano o anche tre volte al giorno nel caso vi siano rocce che possono contenere amianto e in relazione alla presenza di amianto nei campioni di roccia o di fibre di amianto nell’aria.
Sino a oggi, sebbene l’amianto sia stato rinvenuto in diversi cantieri del Terzo Valico, i valori delle fibre aerodisperse all’esterno del cantiere sono sempre stati ben al di sotto della soglia limite e non si è quindi mai verificata una situazione di rischio per i cittadini e per l’ambiente.
La migliore garanzia per la sicurezza dell’ambiente e delle persone è la trasparenza sui dati dei controlli. Per questo è stato messo in atto un sistema che permette ai cittadini di visionare questi datiliberamente e in qualunque momento, con diverse modalità:
• su questo sito;
• sul sito www.osservatoriambientali.it nella pagina Stato della condizione rilevata – Amianto della sezione dedicata al Terzo Valico;
• sui monitor collocati in ognuno dei comuni interessati dal Terzo Valico, all’interno o in prossimità di luoghi pubblici.