I COSTI E I TEMPI

La delibera Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) n. 82 del 22 dicembre 2017, il successivo schema di Contratto di programma 2022-2026 nonché ulteriori finanziamenti hanno aggiornato il costo del Terzo Valico in 7.442 miliardi di eurointeramente di provenienza statale e affidati a RFI quale committente dell’opera.

 
Al fine di consentire il celere riavvio dei lavori del Nodo ferroviario di Genova e assicurare il collegamento dell’ultimo miglio tra il Terzo Valico e il Porto Storico, con la nuova Legge 55/19 ‘‘Sblocca Cantieri’’, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 17 giugno 2019, i progetti ‘’Potenziamento infrastrutturale Voltri-Brignole’’, ‘’Linea AV/AC Milano-Genova: Terzo Valico dei Giovi” e “Potenziamento Genova- Campasso” sono stati unificati in un Unico Progetto.

Il Costo dell’intero Progetto ad oggi finanziato è di 9.397 milioni di euro di cui 7.442 milioni di euro relativi al Progetto del Terzo Valico, 1.333 milioni di euro per il Progetto del Nodo di Genova e 612 milioni di euro per il Potenziamento di Genova Campasso.

TERZO VALICO

La realizzazione dell’opera è suddivisa in 6 lotti costruttivi non funzionali, (alla fine di ciascun lotto non corrisponde l’attivazione di parti della linea), tutti interamente finanziati ed è in corso la loro realizzazione.

La realizzazione del Terzo Valico è iniziata nell’aprile 2012 e l’ultimazione dell’opera è prevista per il 2026. A dicembre 2023 l’avanzamento complessivo è di circa del 54,5 per cento (4.052 milioni di euro) dell’importo totale. I lavori sono in corso su tutta la linea.

 

Primo lotto costruttivo

520 milioni di euro
Inizio lavori: 2012
Avanzamento a dicembre 2023: 90%

Secondo lotto costruttivo

882 milioni di euro
Inizio lavori: 2013
Avanzamento a dicembre 2023: 87%

Terzo lotto costruttivo

812 milioni di euro
Inizio lavori: 2016
Avanzamento a dicembre 2023: 66%

Quarto lotto costruttivo

2.096 milioni di euro
Inizio lavori: 2017
Avanzamento a dicembre 2023: 50%

Quinto lotto costruttivo

2.023 milioni di euro
Inizio lavori: 2018
Avanzamento a dicembre 2023: 40%

Sesto lotto costruttivo

889 milioni di euro
Inizio lavori: 2019
Avanzamento a dicembre 2023: 26%

 

LE TAPPE PRINCIPALI

La storia del Terzo Valico dei Giovi inizia negli anni ’90, con l’avvio della politica nazionale relativa alla realizzazione di nuove linee ferroviarie ad alta velocità, da allora note come Tav dal nome della società delle Ferrovie dello Stato che si occupava della progettazione. Fra le tappe che hanno portato da allora all’aprile 2012, quando sono iniziati i lavori del Terzo Valico, ricordiamo le principali.

1992

Stipula della convenzione di Tav Spa con Cociv, Consorzio collegamenti veloci, in qualità di general contractor per la costruzione del Terzo Valico.

1992-2000

Si susseguono diversi progetti, i primi tre dei quali non ottengono l’approvazione del Ministero per la compatibilità ambientale.

2001

Inserimento del Terzo Valico nell’elenco delle infrastrutture strategiche e delle opere di preminente interesse nazionale (la cosiddetta Legge Obiettivo).

2003

Approvazione del quarto progetto da parte del Ministero dell’Ambiente e delibera n. 78 del Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica, che approva il progetto preliminare con prescrizioni, cioè aspetti da modificare o integrare.

2004

Firma dell’Accordo di programma sul nodo ferroviario di Genova e sul Terzo Valico tra Regione Liguria, Autorità portuale, RFI e i Ministri dell’Economia e delle Infrastrutture e trasporti.

2005

Chiusura della Conferenza di servizi con i pareri favorevoli del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio, del Ministero per i Beni e le attività culturali, del Ministero degli Interni, delle Regioni Liguria e Piemonte, delle Province di Genova e Alessandria, di 16 comuni e di 44 altre amministrazioni ed enti interessati.

2006

Approvazione del progetto definitivo, con prescrizioni, da parte del Cipe con delibera n. 80.

2010

Determinazione del costo dell’opera in 6,2 miliardi di euro e autorizzazione alla realizzazione in 6 lotti da parte del Cipe, con delibera n. 84.

2011

Sottoscrizione fra RFI Spa e Cociv dell’Atto integrativo alla convenzione del 1992, ovvero del contratto per la realizzazione dei lavori.

2012

Avvio del primo lotto costruttivo del Terzo Valico.

2013

Avvio del secondo lotto costruttivo.

2016

Avvio del terzo lotto costruttivo.

2017

Avvio del quarto lotto costruttivo.

2018

Pubblicazione delibera CIPE di approvazione della variante alternativa allo Shunt di Novi Ligure. Avvio del quinto lotto costruttivo.

2019

Accorpamento dei progetti Nodo Ferroviario di Genova, Terzo Valico dei Giovi e Potenziamento Genova-Campasso in un Unico Progetto con la Legge 55/19 ‘‘Sblocca Cantieri’’. Avvio del sesto lotto costruttivo.

CHI FA CHE COSA

Lo Stato italiano finanzia il Terzo Valico, attraverso i Ministeri delle Infrastrutture e trasporti (Mit) e dello Sviluppo economico (Mise).

RFI SpA (Rete ferroviaria Italiana) è committente dell’Opera, e da maggio 2017 Italferr Spa, società di ingegneria dello stesso gruppo FS incaricata dell’alta sorveglianza sui lavori, svolge anche il ruolo di direzione lavori, in precedenza coperto da Cociv.

La sorveglianza sull’impatto ambientale viene effettuata dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (Mattm), attraverso la Commissione valutazione impatto ambientale Via-Vas Ctva e l’organismo tecnico di controllo Osservatorio Ambientale (OA), insieme alle Regioni Piemonte e Liguria, alla Provincia di Alessandria e alla Città metropolitana di Genova.

I controlli ambientali sono svolti principalmente da Arpal e Arpa, rispettivamente le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente ligure e piemontese. I controlli relativi alla salute e sicurezza dei lavoratori sui cantieri sono effettuati da Spresal per la Provincia di Alessandria e da Psal per la Provincia di Genova, servizi all’interno delle rispettive Asl, Aziende sanitarie locali. Le Regioni Liguria e Piemonte esprimono pareri sul progetto e sulle eventuali varianti. Cociv è il general contractor incaricato da RFI di progettare e costruire il Terzo Valico; il consorzio è costituito da Salini-Impregilo Spa (64 per cento, capogruppo), Società italiana condotte d’acqua Spa (31 per cento) e Civ, Collegamenti integrati veloci (5 per cento).

Infine, il Commissario straordinario di Governo per il Terzo Valico, nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, accompagna tutto il processo attuativo per garantire l’interesse pubblico.

LA VARIANTE ALLO SHUNT DI NOVI

A dicembre 2017 il Cipe ha approvato la variante progettuale per l’interconnessione della nuova linea ferroviaria con la linea storica Torino-Genova, eliminando un tratto di nuova linea che passava a ovest di Novi Ligure, il cosiddetto Shunt di Novi.

Questa soluzione alternativa risale al 2013 ed era stata presentata da RFI al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in adempimento alla prescrizione contenuta nella delibera Cipe del 2006 di approvazione del progetto definitivo del Terzo Valico. Nel 2017, d’intesa con il MIT, e sulla base delle richieste pervenute dal territorio, RFI ha quindi trasmesso il progetto definitivo per la variante approvata dal Cipe, che riduce di 7 chilometri il tratto di nuova linea su terreno agricolo per passare sulla linea ferroviaria attuale che attraversa l’abitato di Novi, in questo modo creando un’interconnessione diretta fra Terzo Valico e scalo merci di San Bovo. Meno costosa dello Shunt, la variante comporta anche una minore occupazione di suolo, una riduzione dei volumi di scavo (da circa 3,4 milioni di metri cubi a 760mila) e una riduzione degli impatti idrogeologici.

L’Allegato 1 alla delibera Cipe riporta tutte le prescrizioni che la realizzazione della variante dovrà rispettare, formulate dai diversi enti centrali e locali coinvolti. La maggior parte delle prescrizioni riguarda aspetti di salvaguardia ambientale, sia in fase di cantierizzazione che ad opera finita: i monitoraggi da attuare, la gestione degli impatti del traffico di cantiere sulla viabilità, le modalità di smaltimento delle terre da scavo. Una grande attenzione è dedicata agli aspetti di tutela delle risorse idriche, con particolare riferimento al Rio Gazzo, alla conservazione degli ecosistemi, alle mitigazioni ambientali soprattutto in tema di rumore e vibrazioni.

Per quanto riguarda infine le condizioni di sicurezza del transito dei treni merci a lunga percorrenza, la delibera specifica che “nelle more dell’emanazione di una normativa specifica in materia di accettabilità del rischio, il numero di treni con merci pericolose che interessano l’abitato di Novi Ligure non dovrà essere superiore a quello attuale”.