RISPOSTE ALLE VOSTRE DOMANDE

Le domande che seguono sono state poste all’operatore Infopoint Terzo Valico via mail, via telefono oppure di persona presso uno dei 14 comuni interessati.

IL TERZO VALICO

È già possibile stimare quanto più veloce sarà il collegamento ferroviario per le persone da Milano a Genova dopo l’apertura della nuova rotta? (02.12.2018, via mail)
L’attivazione del Terzo Valico – prevista entro il 2023 – migliorerà i tempi di percorrenza del trasporto ferroviario fra Genova e Milano anche per i viaggiatori. In base alle stime disponibili, Milano sarà raggiungibile in circa un’ora di viaggio, contro gli attuali 85 minuti impiegati dai treni più veloci.
  

È possibile conoscere il piano dettagliato del tracciato del Terzo Valico per comprendere quali sono tutti gli impianti di servizio (stazioni, posti di movimento, posti di comunicazione) che verranno realizzati? (08.10.2018, via mail)
Di seguito alcune informazioni di dettaglio relative al tracciato del Terzo Valico. L’opera si sviluppa in direzione sud-nord fra Genova e Tortona e non prevede stazioni intermedie, attraversa il territorio di 11 comuni delle province di Genova e di Alessandria e ha una lunghezza complessiva di 53 chilometri, di cui 37 in galleria. I 16 km di linea all’aperto si trovano principalmente all’estremità nord della linea, in un’area compresa tra la piana di Novi Ligure e Tortona, dove seguono lo stesso tracciato della linea attuale. Il Terzo Valico si connette a sud con gli impianti ferroviari dell’area di Genova, con i bacini portuali di Prà e del Porto storico e con la linea per Savona; a nord a Novi Ligure con le linee in direzione di Alessandria, Torino e Novara e a Tortona con le linee in direzione di Milano. Di seguito riportiamo l’elenco delle località di servizio previste da sud a nord, con la progressiva chilometrica di riferimento:

 
 
Avete considerato l’eventualità di istituire nei luoghi vicino agli scavi dei centri informativi aperti al pubblico in cui illustrare il progetto, come hanno fatto gli svizzeri con il tunnel di base del Gottardo – sia al portale nord che sud –, fornendo magari anche delle pubblicazioni, materiale multimediale ecc.? Ho avuto occasione di visitare questi infopoint e ho notato che riscuotevano molto interesse da parte della gente. Considerato che il Terzo Valico sarà la galleria ferroviaria più lunga del Paese, meriterebbe una “visibilità” maggiore. (09.07.2018, via mail)

Non è prevista la realizzazione di centri informativi nelle vicinanze delle aree di cantiere del Terzo Valico. Data l’estensione territoriale dell’opera, il sistema che Lei menziona necessiterebbe di numerosi punti informativi per garantire un’adeguata accessibilità al pubblico. Inoltre, queste soluzioni presentano elevati costi di allestimento e di gestione, difficilmente conciliabili con un’opera interamente finanziata attraverso risorse pubbliche da utilizzare garantendo il miglior rapporto costi benefici. Per queste ragioni, il Commissario di governo ha optato per una struttura di comunicazione più snella ma egualmente efficace, collocando la trasparenza e accessibilità dell’informazione tra i principi cardine del suo metodo di lavoro. L’Infopoint del Terzo Valico è stato pensato come un servizio itinerante, funzionale ad ascoltare e raccogliere le proposte e le micro-problematiche provenienti dal territorio, oltre che ad informare sull’opera e l’avanzamento dei lavori. Il sito web del Commissario garantisce un’informazione il più possibile esaustiva e aggiornata sul Terzo Valico e sulle tematiche ad esso connesse (es. ambiente, sviluppo del territorio, ruolo del Commissario, eventi promossi ecc.). Le mappe interattive presenti sul sito consentono di monitorare lo stato di avanzamento dei lavori su ogni cantiere di linea e di viabilità e di consultare i dati forniti dal sistema di controllo dell’aria. Inoltre, sono disponibili materiali informativi specifici, come la brochure riguardante la gestione del rischio amianto, il bilancio di mandato del Commissario e i testi degli accordi e protocolli siglati. Completano questa panoramica un servizio di newsletter – cui è possibile iscriversi dal sito – una pagina Facebook dedicata e un canale YouTube con accesso a materiale multimediale. Infine, da marzo 2017 sono attivi in luoghi pubblici dei 14 Comuni interessati dal Terzo Valico 17 monitor che trasmettono in automatico i risultati del monitoraggio dell’amianto aerodisperso sui cantieri e siti di deposito.

 

Vorrei sapere se la linea tra Alessandria e Domodossola/Sempione sarà interessata da lavori di potenziamento dopo l’apertura del Terzo Valico. Se la linea tra Pavia e Tortona risulta ad oggi essere quasi satura – e quindi si parla di quadruplicamento – non sarebbe meno dispendioso instradare parte dei treni merci (e perché no, anche passeggeri, in modo da avere un collegamento rapido tra Domodossola e Genova evitando il cambio a Milano) verso la Alessandria/Sempione? (04.07.2018, via mail)

I lavori di potenziamento infrastrutturale cui lei fa riferimento sono in parte già in corso di realizzazione e in parte programmati. RFI, Rete Ferroviaria Italiana, ha infatti destinato parte dei suoi investimenti all’adeguamento tecnologico e strutturale delle linee ferroviarie esistenti lungo il corridoio europeo Reno-Alpi – che collegheranno il Terzo Valico, tratto terminale del corridoio, con i trafori alpini svizzeri del Lötschberg, del San Gottardo e del Ceneri -, in modo da garantire prestazioni analoghe lungo tutto il percorso per quanto riguarda il trasporto merci. I lavori lungo le linee di valico che da Novara e Milano conducono alle stazioni di confine di Domodossola, Luino e Chiasso sono già in corso e si concluderanno nel 2020, data di apertura del Ceneri. In particolare, su queste linee si sta provvedendo all’adeguamento agli standard europei di sagoma P/C 80 – larghezza e altezza della sezione libera da ostacoli necessarie per consentire il trasporto anche di semirimorchi – e modulo 750 metri, cioè lunghezza massima dei treni. Per la data di attivazione del Terzo Valico la linea Novara–Alessandria–Imbocco nord Terzo Valico sarà adeguata agli stessi standard e la Milano-Tortona per quanto riguarda il modulo 750 metri, mentre è in corso di verifica la possibilità di adattarla a sagoma P/C 80 entro la stessa data. Certamente quindi i treni merci da Genova avranno la possibilità di essere instradati anche lungo la Alessandria-Domodossola.

 

Ho sentito dire che tra pochi mesi inizieranno i lavori per ripristinare la linea ferroviaria tra il porto e via Fillak – 400 m di binari da Principe S. Limbania, Via Landi via del Campasso (praticamente sul nuovo tracciato del Terzo Valico). Si avrebbe un passaggio di treni merci 24h su 24h con materiale pericoloso tra le case e quindi alto rischio esplosivo: abitando in Via Ronco, sentirò passare i treni durante la notte e il giorno? Ci sono rischi di incidente ed esplosione? (14.06.2018, via Facebook)

I lavori ferroviari cui lei fa riferimento non rientrano nell’opera Terzo Valico e non essendo quindi di competenza del Commissario di governo per il Terzo Valico possiamo solo darle alcune informazioni di carattere generale. L’intervento è finalizzato a garantire un collegamento efficace delle zone portuali di Calata Bettolo e Sampierdarena con il parco ferroviario del Campasso, dove si formeranno i treni merci che verranno poi instradati sulla nuova linea ferroviaria del Terzo Valico. RFI, Rete Ferroviaria Italiana, realizzerà i lavori per conto del porto di Genova sulla base di una convenzione che sarà firmata nei prossimi giorni; dopodiché saranno necessari almeno 8 mesi per la progettazione prima di poter avviare la realizzazione. Non si tratta comunque di nuove opere, ma dell’adeguamento della vecchia galleria già esistente, dove i convogli merci sono sempre passati fino a qualche anno fa. Per eventuali ulteriori informazioni le consigliamo di rivolgersi all’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale: www.portsofgenoa.com/it, Ufficio Relazioni con il Pubblico urp@portsofgenoa.com.

 

Avete già fatto stime sul traffico (passeggeri/merci) di treni all’apertura del Terzo Valico? E quale potrebbe essere l’impatto del Terzo Valico sulla domanda di trasporto merci del porto e aeroporto di Genova? (24.10.2017, via mail)

Le stime di traffico ufficiali sono contenute nell’analisi costi benefici del progetto del Terzo Valico, resa pubblica da Cociv nel 2003. Tuttavia, i mutamenti del quadro globale dei trasporti avvenuti negli ultimi quattrodici anni fanno presupporre che quei dati potrebbero essere aggiornati. L’apertura del traforo ferroviario del San Gottardo e la nuova via della Seta della Cina presentano infatti elementi rilevanti che aumentano considerevolmente l’utilità della nuova linea ferroviaria per raggiungere obiettivi di importanza strategica a livello nazionale, in termini di connessioni con l’Europa e di sviluppo della portualità e logistica lungo il corridoio Reno-Alpi. Attualmente, il porto di Genova è il primo scalo marittimo nazionale per movimentazione di merci secche e il suo traffico, specie di container, è in crescita nonostante la crisi economica. Le grandi navi merci continuano ad arrivare al porto di Genova che, con i lavori in corso nei terminali di Voltri e Sampierdarena, si sta attrezzando per consentire l’ormeggio anche alle più grandi navi portacontainer attualmente in uso. Quindi l’apertura, in parallelo, dei nuovi tunnel transalpini svizzeri e gli interventi di potenziamento infrastrutturale e tecnologico attualmente in corso sull’intero corridoio Reno-Alpi, faciliteranno il traffico ferroviario tra il Nord Italia e l’Europa centro-settentrionale, anch’esso cresciuto, nonostante la crisi, di quasi il 30% tra il 2000 e oggi. Inoltre va sottolineato che il Terzo Valico è parte integrante della strategia del Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio “Connettere l’Italia” che si propone di aumentare del 50 per cento in 5 anni il traffico ferroviario delle merci e raggiungere l’obiettivo indicato dalla Commissione europea, ovvero l’incremento dei trasporti via ferro o intermodali del 30% sul volume totale entro il 2030.

 

Perché non utilizzare la linea di Busalla senza scavare tunnel lunghi, costosi e inquinanti? Inoltre come intendete potenziare i collegamenti se una volta che i treni merci arrivano a Pavia da lì non passano perché la linea è congestionata da treni passeggeri, problema già evidente con l’attuale traffico merci? (21.11.2016, via mail)

Le due linee esistenti che collegano Genova all’entroterra padano, e da lì al sistema dei valichi alpini, per le loro caratteristiche tecniche non consentono di supportare in modo adeguato e secondo gli standard europei il traffico merci internazionale con origine e destinazione il sistema dei porti liguri, facendo fronte alla crescente competizione dei porti del nord Europa. La linea più antica, cosiddetta “linea dei Giovi”, ha una pendenza molto elevata, del 35 per mille, ed è tortuosa; per questi motivi non è adatta al trasporto merci ed è principalmente utilizzata per il traffico passeggeri locale. Inoltre è al limite della saturazione nel tratto fra Busalla e Genova. Ma anche la linea cosiddetta “Succursale dei Giovi”, se pur con una pendenza minore (ma ancora elevata) del 17 per mille e meno tortuosa, con un raggio di curvatura (cioè ampiezza delle curve) di 600 metri, impone limitazioni nella velocità, lunghezza e tipo di treni merci ed è quindi utilizzata soprattutto dal traffico viaggiatori a lunga percorrenza e dai treni regionali veloci. Il Terzo Valico dei Giovi, ad alta capacità veloce, presenterà una pen​denza del 12,5 per mille, un raggio di curvatura di 3,5 chilometri e una sagoma delle gallerie (cioè larghezza e altezza interna) molto superiore a quella delle linee esistenti, in linea con gli standard europei per il trasporto merci e con l’evoluzione tecnologica del materiale rotabile. Inoltre, per quanto riguarda il trasporto passeggeri, potrà consentire di coprire i percorsi Genova-Milano e Genova-Torino in un tempo molto minore. I treni da/per il Terzo Valico saranno istradati, oltre che verso il Nodo di Milano, anche sulla linea Novara – Alessandria, sulla linea Torino – Alessandria e potenzialmente sull’itinerario Medio Padano Tortona – Piacenza. Pertanto saranno a disposizione diversi itinerari a supporto del progressivo incremento del traffico merci previsto con l’attivazione del Terzo Valico. In merito a Pavia, entro il 2017 è prevista l’attivazione di un apparato computerizzato (ACC) per la gestione della circolazione, che consentirà una migliore gestione del traffico finalizzata alla sua fluidificazione. Sull’itinerario Milano – Genova, a supporto del Terzo Valico, sono inoltre previsti nel periodo 2017/2020) interventi tecnologici e di velocizzazione che consentiranno di gestire in maniera più efficace il traffico eterotachico (cioè a velocità diverse). Il piano industriale di RFI prevede inoltre finanziamenti per il quadruplicamento Milano Rogoredo – Pavia di cui la prima fase funzionale, Milano Rogoredo – Pieve Emanuele, sarà attivata entro il 2026.

A cosa serve il terzo valico se le grandi navi merci non arrivano più a Genova? (11.11.2016, via mail)

Il porto di Genova è tuttora il primo scalo marittimo nazionale per movimentazione di merci secche e il suo traffico, specie di container, è in crescita nonostante la crisi economica, grazie anche alla buona evoluzione delle esportazioni di merci italiane rilevata negli ultimi anni. Le grandi navi merci continuano ad arrivare al porto di Genova che, con i lavori in corso nei terminali di Voltri e Sampierdarena, si sta attrezzando per consentire l’ormeggio anche alle più grandi navi portacontainer attualmente in uso. Parallelamente l’apertura dei nuovi tunnel transalpini svizzeri (tra cui la nuova galleria di base del Gottardo operativa dal mese di dicembre) e gli interventi di potenziamento infrastrutturale e tecnologico attualmente in corso sull’intero corridoio Reno-Alpi faciliteranno il traffico ferroviario tra il Nord Italia e l’Europa centro-settentrionale, anch’esso cresciuto, nonostante la crisi, di quasi il 30% tra il 2000 e oggi. Uno dei principali obiettivi della nuova galleria dei Giovi è quello di rimuovere i limiti alla circolazione dei treni, presenti sulle linee attuali, in modo da consentire al porto di attrarre traffici che oggi si servono dei porti del Nord Europa, aggirando il continente via mare, senza generare ulteriore traffico pesante sulle autostrade.

Avete considerato l’eventualità di istituire nei luoghi vicino agli scavi dei centri informativi aperti al pubblico in cui illustrare il progetto, come hanno fatto gli svizzeri con il tunnel di base del Gottardo – sia al portale nord che sud –, fornendo magari anche delle pubblicazioni, materiale multimediale ecc.? Ho avuto occasione di visitare questi infopoint e ho notato che riscuotevano molto interesse da parte della gente. Considerato che il Terzo Valico sarà la galleria ferroviaria più lunga del Paese, meriterebbe una “visibilità” maggiore. (09.07.2018, via mail)

Non è prevista la realizzazione di centri informativi nelle vicinanze delle aree di cantiere del Terzo Valico. Data l’estensione territoriale dell’opera, il sistema che Lei menziona necessiterebbe di numerosi punti informativi per garantire un’adeguata accessibilità al pubblico. Inoltre, queste soluzioni presentano elevati costi di allestimento e di gestione, difficilmente conciliabili con un’opera interamente finanziata attraverso risorse pubbliche da utilizzare garantendo il miglior rapporto costi benefici. Per queste ragioni, il Commissario di governo ha optato per una struttura di comunicazione più snella ma egualmente efficace, collocando la trasparenza e accessibilità dell’informazione tra i principi cardine del suo metodo di lavoro. L’Infopoint del Terzo Valico è stato pensato come un servizio itinerante, funzionale ad ascoltare e raccogliere le proposte e le micro-problematiche provenienti dal territorio, oltre che ad informare sull’opera e l’avanzamento dei lavori. Il sito web del Commissario garantisce un’informazione il più possibile esaustiva e aggiornata sul Terzo Valico e sulle tematiche ad esso connesse (es. ambiente, sviluppo del territorio, ruolo del Commissario, eventi promossi ecc.). Le mappe interattive presenti sul sito consentono di monitorare lo stato di avanzamento dei lavori su ogni cantiere di linea e di viabilità e di consultare i dati forniti dal sistema di controllo dell’aria. Inoltre, sono disponibili materiali informativi specifici, come la brochure riguardante la gestione del rischio amianto, il bilancio di mandato del Commissario e i testi degli accordi e protocolli siglati. Completano questa panoramica un servizio di newsletter – cui è possibile iscriversi dal sito – una pagina Facebook dedicata e un canale YouTube con accesso a materiale multimediale. Infine, da marzo 2017 sono attivi in luoghi pubblici dei 14 Comuni interessati dal Terzo Valico 17 monitor che trasmettono in automatico i risultati del monitoraggio dell’amianto aerodisperso sui cantieri e siti di deposito.

L’OPERA

 
Il quesito che volevo sottoporvi riguardava le affermazioni del viceministro Rixi, il quale in una dichiarazione avrebbe affermato che l’opera ha come obiettivo finale lo sviluppo dell’asse Rotterdam-Genova lungo l’asse Milano-San Gottardo. L’asse del Sempione passando per Domodossola e Novara sarà quindi messo in secondo piano? 
(28.11.2018, via mail)

Il corridoio Reno-Alpi prevede un potenziamento infrastrutturale e tecnologico lungo l’intero asse ferroviario Genova/Basilea Rotterdam/Anversa al fine di collegare in modo efficiente i sistemi portuali delle due estremità territoriali con l’area europea a maggior densità di abitanti ed economicamente più forte che attraversa Olanda, Belgio, Germania, Francia, Svizzera e Italia. Anche in relazione a questo obiettivo, RFI, Rete ferroviaria italiana, ha destinato parte dei suoi investimenti al potenziamento diffuso delle linee ferroviarie italiane con cui il Terzo Valico si collegherà nella sua parte nord, sia in direzione di Alessandria, Torino e Novara – passando per Novi Ligure – sia in direzione di Milano – passando per Tortona. Per quanto riguarda le linee di valico – dunque anche l’asse del Sempione – che da Novara e Milano conducono alle stazioni di confine di Domodossola, Luino e Chiasso sono in corso lavori di potenziamento infrastrutturale e tecnologico per garantire prestazioni analoghe lungo tutto il percorso che collegherà il Terzo Valico con i trafori alpini svizzeri del Lötschberg, del San Gottardo e del Ceneri, con termine previsto per il 2020, data di apertura del Ceneri. In particolare, l’attività comporta l’adeguamento a sagoma P/C 80 – larghezza e altezza della sezione libera da ostacoli necessarie per consentire anche il trasporto di semirimorchi – e a modulo 750 metri, standard europeo di lunghezza massima dei treni. Segnaliamo inoltre che entro la data di attivazione del Terzo Valico – prevista entro il 2023 – saranno adeguate a modulo 750 metri sia la linea Novara-Alessandria-Imbocco nord Terzo Valico sia la Milano-Tortona. Entro la stessa data la prima linea sarà anche adeguata a sagoma P/C 80, mentre sono in corso verifiche per un analogo adeguamento della Milano-Tortona.

 
Vorrei sapere se in ragione del Terzo Valico avete immaginato la creazione di un percorso parallelo di nuova autostrada Serravalle-Genova essendo l’attuale fuori norma europea, pericolosissima, tra le prime tre del continente, e identica a quella fascista del ‘29. Per fare venti km da Busalla ci vuole quasi mezz’ora (01.10.2017, via mail)

Buongiorno, il progetto definitivo del Terzo Valico non prevede la realizzazione di un nuovo tracciato autostradale parallelo alla linea.
 
 
Il sistema di alimentazione a 25 kV a corrente alternata consentirà di raggiungere un giorno i 300 km/h di velocità di percorrenza della linea? (05.03.2017, via mail)

Il sistema di alimentazione a 2×25 kV c.a. (corrente alternata) fornisce ai treni la potenza adeguata a soddisfare i forti assorbimenti elettrici. Tuttavia la velocità di percorrenza di una linea ferroviaria non dipende solo dal sistema di alimentazione, ma anche da altri parametri, come le caratteristiche geometriche del tracciato (pendenza e curvatura), il sistema di segnalamento, ovvero l’insieme dei segnali che devono garantire la sicurezza di un treno rispetto alla restante circolazione ferroviaria e, infine, la tipologia di treno. Nel caso del Terzo Valico le caratteristiche della linea consentiranno una velocità massima di 250 km/h.

I CANTIERI

Quando proseguiranno i lavori di adeguamento della SP4 tra Pontedecimo e Ceranesi? (24.10.2018, via facebook)

In conseguenza dell’apertura della nuova viabilità di Pontedecimo è prevista la ripresa dei lavori di adeguamento della SP4 nel comune di Ceranesi. Allo stato attuale gli enti locali – comune di Ceranesi, Campomorone e Genova – e il consorzio Cociv – realizzatore del Terzo Valico – si stanno organizzando per agire in modo coordinato, studiando insieme le tempistiche di cantierizzazione, il piano delle chiusure provvisorie della provinciale e le modalità di esecuzione dei lavori per ridurre il più possibile l’impatto delle lavorazioni. Non appena saranno disponibili maggiori informazioni sulla data di ripresa dei lavori di adeguamento stradale provvederemo a darne comunicazione sul sito web del Commissario di governo per il Terzo Valico (www.terzovalico.mit.gov.it) e sulla pagina Facebook.

 

Segnaliamo le precarie condizioni del passaggio pedonale costruito da Cociv lo scorso anno per permettere di avere una via di uscita pedonale per la nostra abitazione e quella del nostro vicino confinante, in quanto con la posa del massiccio guardrail non potevamo più camminare sul bordo della strada provinciale. Prima della stagione estiva il passaggio pedonale si presentava con parecchi buchi in prossimità delle listelle di legno posate per costruire gli scalini. Attualmente se lo si percorre bisogna stare attenti a posare i piedi nei punti più sicuri altrimenti il rischio di infortuni non è da sottovalutare. Gli stessi listelli ed i piantoni affogati nella terra per tenerli possono fare inciampare. (04.10.2018, via mail)

Facendo seguito a sopralluogo del 12 ottobre u.s., abbiamo trasmesso al consorzio Cociv la sua segnalazione relativa allo stato di parziale usura del camminamento pedonale in legno. Ci è stato spiegato che l’impresa che esegue questo tipo di interventi per conto del consorzio attualmente non sta operando nel territorio di Voltaggio. Tuttavia, la segnalazione è stata presa in carico e non appena possibile si procederà a sistemare i gradini in parte sprofondati nella vegetazione.

 

Sulla SP160, nel suo lungo tratto in comune di Voltaggio dalla località Certosini al Passo della Bocchetta, molti sono i punti, i più pericolosi nelle curve, con folta vegetazione, ormai non più definibile come erba alta, bensì come arbusti, che ostruiscono la visuale e talora possono essere urtati dai veicoli più alti e ingombranti, frequenti su questa strada provinciale. A proposito di tali mezzi pesanti, può risultare problematico, oltre alla riduzione di carreggiata già segnalata nel rettilineo tra la rotonda di Voltaggio e il complesso denominato Ciappin prima della ex cava Cementir, il passaggio contemporaneo di due mezzi per il trasporto di smarino per conto di Cociv nel punto della SP160, poco dopo la rotonda di Voltaggio, all’altezza di Villa Elsa, in quanto, in tale punto, ognuna delle due carreggiate risulta di appena cm 285 anziché dei normali cm 330. (18.09.2018, via mail)

La informiamo che i problemi di visibilità e sicurezza legati alla presenza di folta vegetazione lungo la SP160 sono stati posti all’attenzione della provincia e del consorzio Cociv. Quest’ultimo, che ha ottenuto in consegna la viabilità in oggetto per svolgere i lavori di adeguamento stradale, si sta organizzando e provvederà alla pulizia della strada nei tratti di sua competenza. Inoltre, per quanto riguarda il restringimento di carreggiata nei punti da Lei segnalati, la provincia è già a conoscenza della natura strutturale del problema.

 

Il 15 maggio scorso avevamo segnalato al comune e a codesto spett.le Infopoint che, in occasione di piogge, il camminamento dalla Circonvallazione al viale della Rimembranza si allaga. Così rispondeva il Cociv il 21 maggio: “A riscontro della Vs. segnalazione preme informarLa che il Consorzio ha già attivato la procedura per verifica ed intervento al fine di ovviare alla problematica da Lei segnalata”. Segnaliamo, però, che l’acqua ristagna ancora lungo il camminamento, per cui sarebbe auspicabile un ulteriore intervento, specie in vista dell’inverno, quando l’acqua può tramutarsi in ghiaccio. (30.08.2018, via mail)

In riferimento alla Sua segnalazione il consorzio Cociv precisa che allo stato attuale il camminamento è stato sottoposto solo ad interventi preliminari e che d’intesa con l’impresa esecutrice dell’opera si procederà a sua sistemazione definitiva. Per essere implementata, la sistemazione del camminamento posta in carico all’esecutore dovrà ricevere preventivamente l’avvallo della direzione tecnica di Cociv e della competente direzione lavori di viabilità. Qualora i tempi di realizzazione si prolungassero, a fronte di intemperie il consorzio garantirà comunque l’agibilità del camminamento, adoperandosi perciò anche per evitare la formazione di ghiaccio nella stagione invernale.

 

Scrivo in merito al cantiere per il Terzo Valico sito in Sestri Ponente in via Chiaravagna, all’altezza della nuova galleria. Dal momento che la fermata dell’autobus a salire è stata spostata e collocata di fronte a uno degli accessi di via Buxio, mi chiedo come mai non siano state almeno realizzate delle strisce di attraversamento temporanee dato che le persone che prendono l’autobus e scendono a tale fermata per recarsi a casa devono necessariamente attraversare lì. Stessa cosa vale scendendo dalla suddetta via per prendere l’autobus a salire ed anzi è ancora più pericoloso, poiché sulla sinistra ci sono curva e pilone del ponte ferroviario che limitano notevolmente la visuale sia degli automobilisti che scendono, sia dei pedoni (è stato posizionato uno specchio, ma non dissuade dal tenere velocità sostenute). Chiedo quindi di considerare la possibilità di creare delle strisce pedonali e se non fosse di vostra competenza di segnalarlo a chi di dovere. (26.07.2018, via mail)

Già in data 27/04/18 la Direzione Mobilità e Trasporti del comune di Genova aveva emesso un’ordinanza riguardante la modifica sperimentale della circolazione veicolare e pedonale sul tratto di viabilità oggetto della Sua segnalazione. In particolare, il provvedimento prescriveva che all’intersezione di via Chiaravagna con la strada di collegamento a via Borzoli fosse istituito un obbligo di arresto e di dare la precedenza per i veicoli provenienti dal tratto a monte, con limite di velocità a 30 km/h. A monte della nuova viabilità di collegamento tra via Chiaravagna e via Borzoli era inoltre prevista la realizzazione di un nuovo attraversamento pedonale con salvagente al centro della carreggiata, al fine di garantire l’accesso al parcheggio di recente creazione. Visti i ritardi nell’avvio di questi lavori, la Direzione Mobilità ha sollecitato l’impresa esecutrice a dare attuazione al provvedimento.

 

Abito nella zona di Via Chiaravagna a Sestri Ponente, attualmente interessata dai cantieri e avrei bisogno di alcune informazioni dato che non ne abbiamo ricevuto e da un momento all’altro ci siamo ritrovati con il divieto di transito pedonale. Sappiamo che da domani, mercoledì 21 marzo, sarà istituito un servizio navetta per spostarsi in zona e a tal proposito vorremmo sapere: da dove partirà? Dove arriverà? È a chiamata o sono previsti orari che almeno rispettino quelli della linea 172? La fascia oraria coperta è quella vietata al passaggio pedonale, cioè dalle 5.30 alle 23.30? (20.03.2018, via mail)

Il servizio navetta copre solo il tratto dove vige il divieto di transito pedonale e va quindi dalla fermata bus precedente il tratto in oggetto a quella successiva. La navetta, entro la fascia oraria dalle 5.30 alle 23.30, va avanti e indietro nel tratto interessato, a prescindere quindi da orari e si tratta di un servizio aggiuntivo e non sostitutivo rispetto al bus 172. Alle due fermate sopracitate trova un avviso al riguardo, con anche il numero di cellulare dell’autista navetta, che si può chiamare comunque per avvisare che si è in attesa.

 

Sulla SP160, nei 500 metri pianeggianti e pressoché rettilinei dopo la rotatoria di Voltaggio in direzione Passo della Bocchetta, due i motivi di pericolosità. In primo luogo, in detto tratto vige il limite dei 50 km orari, che si riduce a 30 km orari all’altezza della località Ciappin, ma tali limiti sono spesso violati. La pericolosità aumenta quando ad eccedere in velocità sono i mezzi pesanti: chiediamo che si verifichi che ai conducenti di camion non venga richiesto giornalmente un numero di viaggi tanto alto da risultare incompatibile con il rispetto dei limiti di velocità previsti sulle nostre strade. Il rischio aumenta, in particolare per i pedoni, che aspettano da tempo l’edificando marciapiede, nel punto in cui la carreggiata si riduce a causa dello smottamento di una parte della sede stradale verso il sottostante torrente Lemme. Quando verrà ripristinato il tratto di carreggiata in oggetto? In secondo luogo, qual è il motivo dei carotaggi effettuati in questi giorni tra Carrosio e Voltaggio sulla corsia lato Torrente Lemme con buchi di diametro di circa 15 cm distanziati l’uno dall’altro di alcune centinaia di metri? (22.02.2018, via mail)

Cociv sensibilizza periodicamente, attraverso note formali e in occasione delle riunioni di coordinamento, tutte le imprese coinvolte nei lavori del Terzo Valico a rispettare il Codice della strada e in particolare i limiti di velocità e ad oggi non risultano accertamenti di violazioni. Il progetto esecutivo del tratto di strada in prossimità di villa Ciappin non prevede altri lavori oltre al rifacimento della pavimentazione stradale, già realizzato. I carotaggi cui si riferisce, eseguiti secondo le disposizioni del Capitolato speciale d’appalto e alla presenza della direzione lavori, servono per verificare e attestare la qualità della pavimentazione stradale realizzata, ai fini del collaudo tecnico dell’opera; successivamente vengono sigillati.

 

Sono mesi che rischiamo ad attraversare la strada con i bambini sulla SP160, altezza ponte Romano, dove mancano le strisce. Vi decidete a porvi rimedio? Bisogna aspettare che succeda un incidente pure lì? (10.02.2018, via mail)

La questione dell’attraversamento pedonale sulla SP160 è in avanzato corso di definizione da parte del consorzio Cociv, di concerto con la Provincia di Alessandria e l’amministrazione comunale di Voltaggio: verrà realizzato un impianto semaforico a chiamata per i pedoni con il rilevamento dei veicoli provenienti dalle strade secondarie della val Barca e del ponte Romano. Ottenute le necessarie autorizzazioni, Cociv procederà con l’esecuzione dei lavori, presumibilmente entro il prossimo aprile.

 

Abbiamo constatato che la strada SP163 della Castagnola era una lastra di ghiaccio: a chi bisogna rivolgersi perché venga sparso il sale? La strada è stata costruita con la pendenza sbagliata e l’acqua della neve che si scioglie scorre sulla strada e non nelle cunette. Inoltre, per il contenimento della frana, nelle giornate calde si potrebbe usare la spazzatrice e non un semplice scopone che non serve a pulire? (10.02.2018, via mail)

Il servizio neve e spargi sale per prevenire la formazione di ghiaccio sulla strada è di competenza della Provincia di Alessandria, alla quale è stata inoltrata la presente segnalazione affinché verifichi ed eventualmente intervenga. Per quanto asserito circa le pendenze sbagliate, non risultano anomalie esecutive nelle tratte relative agli interventi ma la Provincia effettuerà le opportune verifiche. Infine, per quanto riguarda la pulizia della strada, evidenziando che si tratta di aree di cantiere opportunamente segnalate, verranno intensificati i controlli per garantire che le operazioni di pulizia, già attualmente effettuate con spazzatrici, siano efficaci.

 

Già nel mese di dicembre erano state avvertite, in abitazioni periferiche di Voltaggio, forti esplosioni, ma non ne erano stati rilevati orari e ubicazione. Ora, invece, ne sono state rilevate due, giovedì 11 gennaio 2018 alle ore 05.02 e venerdì 12 gennaio 2018 alle ore 02.45, verificatesi approssimativamente sotto lo spiazzo tecnico con ascensore sul lato Rio Carbonasca della strada della Castagnola (S.P. 163), nella zona contraddistinta con il toponimo “Bricolli”. Tali esplosioni possono essere attribuite ai lavori di scavo? Quante ne sono previste da ora al termine dei lavori e per quanto tempo andranno avanti? Come sono tutelati gli abitanti di edifici che fossero danneggiati dalle vibrazioni del terreno? E come è tutelato l’equilibrio sonno-veglia di coloro che, nel cuore della notte, avvertono tali esplosioni? (19.01.2018, via mail)

Le esplosioni avvertite sono connesse allo scavo del pozzo di aerazione Val Lemme, il cui cantiere è situato lungo la SP163 nel comune di Voltaggio. Il pozzo di aerazione, una volta ultimato, sbucherà nella finestra Val Lemme e verrà utilizzato per prelevare dall’esterno l’aria necessaria per ventilare gli scavi della galleria di Valico. Lo scavo del pozzo Val Lemme è iniziato a ottobre 2017 e oggi ha raggiunto la profondità di circa 45 metri su un totale di 217 metri. Per attraversare terreni particolarmente compatti o consentire la rimozione di blocchi rocciosi (cosiddetti “trovanti”) durante gli scavi è previsto anche il ricorso all’utilizzo di esplosivo, dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni da parte del comune di Voltaggio e della questura di Alessandria. L’utilizzo saltuario di esplosivo, sinora avvenuto in orario diurno e solo in qualche caso in orario notturno, potrà verificarsi fino all’ultimazione degli scavi del pozzo di aerazione, prevista per giugno 2018. La considerevole distanza tra il cantiere e il più vicino fabbricato, nonché il ridotto quantitativo di esplosivo utilizzato, escludono qualsiasi possibile danno a strutture. Per evitare disturbi alla popolazione residente in zona, si limiterà l’utilizzo dell’esplosivo in periodo notturno ai casi strettamente indispensabili, previo opportuno preavviso da parte dell’amministrazione comunale.

 

Sul sito web si parla spesso dello “Shunt” di Novi Ligure. Cosa sarebbe? (16.11.2017, via mail)

Il termine inglese shunt significa ‘derivazione/smistamento’. Nel caso del Terzo Valico lo Shunt è il ramo di collegamento della nuova linea con la linea storica Genova – Torino, situato tra i comuni di Pozzolo Formigaro e Novi Ligure, che passa al di fuori del centro abitato. Ad oggi, su richiesta degli enti locali, è in corso la procedura di variante al progetto originario, che propone l’eliminazione dello Shunt, in favore del passaggio diretto attraverso l’abitato di Novi Ligure per ridurre l’impatto ambientale e favorire il rilancio dello scalo ferroviario di San Bovo.

 

Avevo letto che c’erano delle gallerie e nuove strade, relative alla collina di Genova Erzelli, in qualche modo collegate al Terzo Valico. Cosa è stato costruito e cosa verrà costruito in questo senso? (16.11.2017, via mail)

A oggi nella zona menzionata sono state realizzate e aperte al traffico due nuove gallerie stradali: la prima, tra il casello autostradale dell’aeroporto (A10) di Erzelli e via Borzoli; la seconda, tra via Borzoli e via Chiaravagna. Sono anche in corso di progettazione e realizzazione alcuni interventi di adeguamento della viabilità in via Chiaravagna.

 

Non sono riuscito a capire un aspetto: quali sono le gallerie e i lotti del Terzo Valico completati al momento? Quali sono le gallerie e i lotti in lavorazione? Quali sono le gallerie e i lotti che invece verranno iniziati in futuro? (16.11.2017, via mail)

Attualmente sono stati finanziati e sono quindi in corso di realizzazione i primi quattro lotti costruttivi sui sei totali previsti. Si tratta di lotti non funzionali, cioè alla conclusione di ciascuno non corrisponde l’attivazione di parti della linea, al fine di poter lavorare simultaneamente lungo tutto il tratto e velocizzare la realizzazione. Per questo i lavori sono in corso contestualmente su entrambe le principali gallerie di Valico e Serravalle e riguardano tutti e quattro i lotti finanziati. Per lo stato di avanzamento dei lotti e dei cantieri è possibile consultare le pagine “I costi e i tempi” e “L’organizzazione dei lavori” sul sito terzovalico.mit.gov.it.

 

Siamo stati informati che a Ceranesi si verificheranno importanti interventi nella viabilità ordinaria del comune. Quali sono i provvedimenti che verranno presi? (26.10.2017, via mail)

Attualmente nel comune di Ceranesi sono in corso i lavori di adeguamento della SP4 con chiusure parziali del traffico e una previsione di chiusura totale a partire dalla fine di gennaio 2018. A tal riguardo, a seguito di diverse riunioni svolte negli ultimi mesi tra Cociv e le amministrazioni comunali coinvolte (Campomorone, Ceranesi e Genova per Pontedecimo), il consorzio sta valutando eventuali revisioni delle fasi d’intervento definite allo scopo di consentire l’accessibilità dei mezzi pesanti alle attività industriali in Località S. Marta, previa verifica e definizione con tutti i soggetti interessati (Comuni, Regione Liguria, Italferr, Prefettura di Genova e Città Metropolitana) delle modalità di adeguamento e gestione dei flussi di circolazione.

 

Esiste una documentazione dei carichi di materiale del cantiere trasportati in cava? (20.10.2017, un abitante di Campomorone)

Ogni trasporto di materiale da scavo in qualità di sottoprodotto conferito presso i siti di deposito è tracciato mediante un documento di trasporto che riporta impresa produttrice, impresa incaricata del trasporto, quantitativo del materiale trasportato e la sua tipologia (a sua volta attestata dai certificati di analisi, necessari per legge). Inoltre, per prevenire ogni possibile irregolarità e garantire piena trasparenza, Cociv ha attivato un monitoraggio tramite l’installazione di Gps (Sistema di posizionamento globale) su tutti i veicoli che effettuano attività per conto dei cantieri del Terzo Valico. Il tracciamento è archiviato e può essere reso disponibile ogni qualvolta le autorità di controllo ne vogliano fare richiesta.

 

L’abbancamento in cava del materiale di scavo proveniente dal cantiere Cravasco è previsto negli accordi di appalto? (20.10.2017, un abitante di Campomorone)

L’abbancamento presso il sito di Cava Castellaro è regolarizzato da un contratto che definisce i rapporti tra Cociv e il cavatore e viene svolto secondo le modalità previste dal progetto approvato della Regione Liguria per la riqualificazione della cava.

 

Gli scavi dei quattro tunnel nel cantiere di Cravasco procederanno contemporaneamente? Se sì, come si differenzieranno le terre provenienti dai vari tunnel in base alla presenza o meno di amianto? (20.10.2017, un abitante di Campomorone)

Attualmente nel cantiere di Cravasco è in fase di scavo il solo “camerone” di innesto dei tunnel della galleria di Valico, un’attività svolta direttamente dal Cociv. Il futuro scavo dei quattro tunnel (due per ogni direzione) è tuttora a bando e quindi per rispondere al quesito si dovranno attendere gli esiti della gara. Tuttavia è possibile che i fronti procederanno contestualmente per ottimizzare i tempi di realizzazione. Si ricorda infatti che la costruzione dell’opera è organizzata in sei lotti non funzionali proprio per consentire la realizzazione in simultanea della nuova linea. Per avere informazioni precise su come sarà organizzata nel dettaglio la cantierizzazione occorre attendere che sia individuata l’impresa affidataria e predisposto il relativo piano di coordinamento e sicurezza.

 

Siamo in un momento importante, pare che si stiano affidando le gare delle opere in galleria e pare anche che i costi di alcune tratte nonostante anni di lavoro Cociv remunerati molto siano lievitati in maniera notevole, è vero? (18.07.2017, un abitante di Genova)

Lo stato di avanzamento dei lavori è già pubblico e descritto nella sezione denominata ‘I cantieri’ sul sito terzovalico.mit.gov.it. Il costo complessivo dell’opera, di 6 miliardi e 200 milioni, non è mutato e quindi non vi è stato alcun incremento. Per quanto concerne la pubblicazione e l’assegnazione delle gare la invitiamo a monitorare la situazione nell’apposita sezione ‘Bandi – Area trasparenza’ sul sito www.terzovalico.it.

 

Avevo già scritto il mese scorso in merito alla pericolosità della zona di Sestri Ponente Via Chiaravagna alta nei pressi dell’ex pesa che è stata abbattuta. Da più di un mese non si vede nessuno lavorare in questa zona e continuano ad esserci le transenne che altro non fanno che restringere la strada, poiché difronte ci sono già quelle dovute alla creazione del muretto di competenza della centrale dell’Enel, aumentando il pericolo per i pedoni che sono costretti a passare letteralmente in mezzo alla strada. In entrambi i sensi di marcia il senso unico alternato non esiste e tantomeno esiste un semaforo ma c’è un segnale d’obbligo (come se si potesse passare altrove). (20.06.2017, un’abitante di Genova)

Anche in seguito alla sua precedente segnalazione del 10 maggio, Cociv è già intervenuto nell’ambito della propria area di cantiere arretrando la recinzione rossa di delimitazione per agevolare il transito veicolare e pedonale. Purtroppo, però, la situazione di “mancanza di un passaggio pedonale” da lei descritta dipende dal cantiere Enel che, con il proprio intervento estraneo al Terzo Valico, ha inglobato il camminamento pedonale esistente interrompendone la continuità senza prevederne uno nuovo. Eseguire un camminamento in sinistra comporterebbe la creazione di 3 passaggi pedonali, pericolosi, uno dei quali davanti all’ingresso della cava che normalmente è attraversato da decine di autocarri e un altro immediatamente dopo la curva, non visibile dai mezzi diretti verso sud. Cociv pertanto si è già attivato, per mezzo dei suoi contatti, a sollecitare Enel al completamento dei lavori. Grazie per l’interessamento, effettivamente i lavori in area Enel sono quasi terminati ed è stato ripristinato il marciapiede, non è moltissimo ma ce lo faremo bastare… Grazie ancora, saluti. (20.06.2017, la stessa abitante di Genova)

 

Quando riprenderanno e termineranno i lavori di ampliamento di salita della Crenna? (28.05.2017, un abitante di Serravalle Scrivia) Facendo seguito a quanto preannunciatole durante la giornata di infopoint odierna, le trasmetto copia del comunicato ufficiale relativo alla ripresa dei lavori sulla SP161 della Crenna che sarà pubblicato a breve sul sito commissarioterzovalico.mit.gov.it (ndr: pubblicato il 29 giugno).

RIPRENDONO I LAVORI SULLA STRADA PROVINCIALE 161 DELLA CRENNA Sono stati consegnati oggi alla nuova impresa affidataria i lavori di adeguamento della SP161 “della Crenna” nei comuni di Gavi e Serravalle Scrivia, in provincia di Alessandria. Riprendono così i lavori anche su questo cantiere stradale dopo la sospensione dovuta alla risoluzione nel novembre scorso da parte di Cociv dei contratti con alcune imprese, a seguito dell’inchiesta della magistratura. L’intervento, finalizzato a ridurre l’impatto sulla circolazione causato dal transito dei mezzi di cantiere, riguarda l’adeguamento della carreggiata della strada provinciale nel tratto fra Gavi e Serravalle, la realizzazione del ponte sul torrente Neirone e l’allargamento della galleria della Crenna, incluso il preliminare bypass provvisorio che consentirà di mantenere la circolazione durante i lavori sulla galleria. Quest’ultimo, così come il ponte sul torrente Neirone, richiederà 3 mesi di lavoro, mentre per l’adeguamento della galleria è stata stimata una durata dei lavori di 11 mesi, a partire dall’attivazione del bypass provvisorio.

 

Quando verranno finiti i lavori sui ponti della SP160 tra Voltaggio e Carrosio? (05.04.2017, un abitante di Fraconalto)

I lavori termineranno entro la fine del mese di luglio 2017.

 

È prevista la pulizia degli smottamenti lungo la strada della Castagnola SP163? Inoltre, le griglie a raso posizionate si tappano spesso. È possibile predisporre una soluzione alternativa per la raccolta delle acque? (05.04.2017, un abitante di Fraconalto)

Una prima pulizia degli smottamenti è prevista nella prima settimana di maggio 2017 con personale Cociv, poiché si è in attesa di autorizzazione, da parte di Italferr, del contratto specifico per questo tipo di interventi. Non è possibile cambiare il sistema di raccolta in quanto realizzato come da progetto ma, una volta sistemate le scarpate, il problema della pulizia si ridurrà sensibilmente.

 

Possono essere rimessi gli specchi in località Borgo Sereno tra strada comunale per Fraconalto e l’innesto strada ristorante Bacci per frazione Castagnola? (05.04.2017, un abitante di Fraconalto)

L’intervento di riposizionamento della segnaletica verticale e degli specchi è di prossima esecuzione, in attesa di autorizzazione da parte di Italferr dell’apposito contratto.

 

Quando è prevista la ripresa dei lavori in Via della Crenna? È possibile come misura temporanea tappare in qualche modo le pericolose buche presenti sulla strada? (06.03.2017, un abitante di Serravalle Scrivia)

I lavori della Crenna, relativi alla SP161 e al by-pass necessario ai lavori di galleria (salita della Crenna), sono in fase di contrattualizzazione con una nuova impresa esecutrice e saranno quindi avviati al più presto. Per l’eventuale ripristino delle buche Cociv sta provvedendo a una temporanea risistemazione dello strato di usura nell’attesa della ripresa dei lavori sopracitata.

 

È stata recepita la segnalazione dell’amministrazione di Voltaggio relativa al proseguimento del camminamento pedonale sulla SP160 dal numero 155 fino all’altezza di Villa Ciapin? (08.02.2017, un abitante di Voltaggio)

Il proseguimento del marciapiede fino a Villa Ciapin non è previsto dal progetto esecutivo dell’adeguamento. Tuttavia, nell’ultima riunione coordinata dal Settore viabilità della provincia di Alessandria, il comune di Voltaggio ha richiesto l’inserimento dell’intervento da lei citato tra gli adeguamenti di viabilità. Questa richiesta è ora all’esame di Cociv.

 

Dato il fallimento di Imprefond, a chi spetta il ripristino della strada di proprietà della Cascina Riva di Fondo in Voltaggio garantito dall’impresa? Si segnala che attualmente la strada è gravemente deteriorata dal passaggio di mezzi pesanti dell’azienda sopracitata e di imprese incaricate di raggiungere Cascina Riva di Mezzo al fine di effettuare sondaggi. (08.02.2017, un abitante di Voltaggio)

La questione è stata sottoposta sia a Cociv, sia a RFI che hanno dato le seguenti indicazioni: per attivare le procedure assicurative occorre presentare la domanda, completa di tutta la documentazione necessaria, a Cociv che fornirà un preciso riscontro in merito al ripristino richiesto.

 

È possibile predisporre un segnale di allerta alternativo per i mezzi in retromarcia nel deposito di Cascina Romanellotta al fine di ridurre il disagio acustico causato ai residenti nelle vicinanze? (10.02.2017, un abitante di Pozzolo Formigaro)

Premettendo che i sistemi di allerta oggi utilizzati sono conformi alla normativa (Dlgs 81/2008) e che non è previsto lavoro durante la notte, si sta valutando l’opportunità di sostituire gli avvisatori di retromarcia utilizzati con altri sistemi di minore impatto acustico (cicalini a “rumore bianco”, cioè con suono a banda larga che si dissipa velocemente, è udibile soltanto nella zona di pericolo ed è meno fastidioso).

 

Si può trovare un’alternativa all’utilizzo del rullo nella Cascina Romanellotta? Le vibrazioni del macchinario hanno causato numerose crepe all’interno delle abitazioni nelle vicinanze. (10.02.2017, un abitante di Pozzolo Formigaro)

L’utilizzo del rullo vibrante è fondamentale per garantire la compattazione del materiale e quindi anche la riduzione della dispersione di polveri. Il suo utilizzo se possibile sarà ridotto al minimo indispensabile. Si invita a comunicare a Cociv eventuali danni arrecati in modo da attivare le procedure assicurative.

 

Quando sarà ultimata l’opera? E il ripristino della condizione ante operam nel sito di Cascina Romanellotta quando sarà completato? (10.02.2017, un abitante di Pozzolo Formigaro)

Il sito di Cascina Romanellotta è stato autorizzato sino al 2 marzo 2022 (determina n° 5 del 2.3.2015), data compatibile con l’ultimazione prevista dell’opera. Entro tale data il ripristino dell’area di cava dovrà essere ultimato.

 

Per ridurre il disagio creato dalle polveri degli scavi effettuati in Cascina Romanellotta, non sarebbe meglio effettuare tali lavori con cadenza stagionale? Ad esempio, non si potrebbero effettuare i lavori di scorticamento del terreno in inverno e procedere con il relativo riempimento d’estate? Inoltre, non è possibile ridurre in qualche modo le polveri provenienti dall’impianto di frantumazione? (10.02.2017, un abitante di Pozzolo Formigaro)

La cadenza dei lavori di scavo e riempimento della Cascina Romanellotta è strettamente correlata alle esigenze di realizzazione dell’opera, a ciclo continuo tra diversi cantieri, e quindi non può essere stagionale. Per quanto riguarda le polveri, la fase attuale è transitoria e si prevede che duri al massimo tre mesi. In questo periodo saranno via via avviate e ottimizzate tutte le procedure di contenimento previste dalle prescrizioni al progetto e dall’autorizzazione (ad esempio bagnatura con acqua).

 

Quando lo scavo con Tbm sarà a pieno regime, quanti veicoli giornalieri transiteranno nelle strade di cantiere afferenti al deposito Romanellotta attualmente in corso di realizzazione? (10.02.2017, un abitante di Pozzolo Formigaro)

Cociv prevede a pieno regime circa 350-400 viaggi/giorno, intesi come andata e ritorno.

 

A Voltaggio, sulla strada provinciale SP160 al km 23, all’altezza di via C.B. Fodale e della strada che porta al ponte Romano, sono stati realizzati due percorsi pedonali molto utili ma senza un attraversamento pedonale. È stata una dimenticanza? (06.02.2017, un abitante di Voltaggio)

No, non si tratta di una dimenticanza, si tratta di un progetto che gli uffici tecnici della Provincia di Alessandria (con competenza sulla SP160) stanno valutando dal punto di vista tecnico.

 

Risiedo a Novi Ligure e vorrei lavorare in uno dei cantieri del Terzo Valico. Dove si può consegnare il proprio curriculum vitae? (06.02.2017, un abitante di Novi Ligure)

In base al Protocollo di intesa firmato nell’agosto 2016, Cociv si è impegnato ad assumere 150 lavoratori piemontesi entro la primavera 2017. I candidati sono preselezionati dai Centri per l’impiego del territorio di competenza dei cantieri. Pertanto la invitiamo a far pervenire il suo Cv al Centro per l’impiego di Novi Ligure. Si segnala tuttavia che al momento le assunzioni sono ferme a causa dei ritardi legati all’inchiesta che ha interessato Cociv.

 

È possibile segnalare meglio la nuova rotonda all’intersezione della SP211 con la strada comunale Savonesa? (27.01.2017, un abitante di Pozzolo Formigaro)

L’intervento da lei segnalato non rientra tra quelli del Terzo Valico. Si tratta infatti di lavori realizzati dal comune di Tortona. Per facilitare la comunicazione abbiamo comunque inoltrato la sua segnalazione all’amministrazione e al settore Viabilità della provincia di Alessandria.

 

Come sono trasportate le terre e le rocce da scavo provenienti dagli scavi del Terzo Valico? Quali misure sono state adottate per la riduzione del traffico e delle polveri? (25.01.2017, un abitante di Voltaggio)

Al momento le terre e rocce da scavo in uscita dai cantieri vengono trasportate utilizzando le viabilità previste dal Piano del traffico approvato con il Piano cave relativo ai lotti 1 e 2 del Terzo Valico (in data 8 giugno 2015, nell’ambito della legge regionale del Piemonte n.30/99). Il Piano cave è ora in corso di aggiornamento per ricomprendere anche il lotto 3, nell’ambito di un procedimento autorizzativo in capo alla Regione Piemonte, che ha chiesto a Cociv integrazioni proprio su alcuni nodi critici della viabilità esistente. Al fine di ridurre le polveri, sono installati sistemi lavaruote all’uscita dei cantieri; inoltre i mezzi autorizzati al trasporto dei materiali da scavo in qualità di sottoprodotto (cioè contenenti amianto sotto il limite di legge di 1000 mg/kg) sono dotati di telo copri cassone del tipo “apri e chiudi” che, come da procedura interna, devono essere mantenuti chiusi a pieno carico. Nel caso i cittadini notassero situazioni anomale rispetto a quanto previsto si invita a segnalarle fornendo data, ora, luogo e targa all’indirizzo di posta elettronica infopoint.tvg@mit.gov.it.

 

È previsto un allargamento della SP160 che arriva da Voltaggio, almeno fino a frazione Molini? (25.01.2017, un abitante di Voltaggio)

In base al progetto definitivo (approvato dalla delibera Cipe 80/2006), non è previsto un allargamento della sezione stradale nel tratto compreso tra la finestra Val Lemme e la frazione Molini di Fraconalto, ma soltanto un rifacimento dello strato superficiale dalla “finestra” fino all’altezza della ex Cartiera.

 

È possibile ridurre i tempi dei semafori prima della “finestra” Val Lemme e tra Carrosio e Voltaggio? (25.01.2017, un abitante di Fraconalto)

I tempi semaforici dipendono dalla lunghezza del tratto di strada interessato dal senso unico alternato. Nel caso specifico si è già provveduto a diminuirne al massimo la durata. Si prevede entro fine marzo la conclusione dei lavori di allargamento del tratto e di conseguenza l’eliminazione del senso unico alternato.

 

Perché sulla SP160 in prossimità della “finestra” Val Lemme al posto di realizzare una massicciata di contenimento si è disposta una rete anti-frana? (25.01.2017, un abitante di Fraconalto)

Il progetto prevede un allargamento verso monte della sede stradale. La stabilizzazione del versante è stata prevista con chiodi e reti metalliche in quanto le condizioni geotecniche consentono questo tipo di intervento. Il substrato roccioso è infatti compatto e si sostiene senza interventi strutturali al piede (muro di sostegno). Le colate verificatesi in occasione di piogge abbondanti hanno interessato esclusivamente lo strato superficiale, per il contenimento del quale sono risultate idonee le strutture già predisposte.

È ancora prevista la realizzazione del passaggio pedonale sulla SP160 dal numero civico 155 al 5 in direzione deposito Val Lemme? Se no, perché? (22.12.2016, un abitante di Voltaggio)

Sì, il passaggio pedonale sarà fatto in quanto il progetto esecutivo approvato prevede la realizzazione di un marciapiede tra il ramo di innesto lato Voltaggio della nuova rotatoria e il civico 155. Tale intervento è frutto del recepimento delle richieste della Conferenza dei servizi (rev. D del progetto definitivo).

 

È già stato completato il passaggio pedonale tra il ponte di cemento Romano e i primi muraglioni del cimitero di Voltaggio previsto dalla delibera Cipe 2006? (22.12.2016, un abitante di Voltaggio)

Il marciapiede nel tratto di strada in rilevato (parcheggio adiacente il torrente Lemme al Ponte Romano – inizio muraglioni cimitero) è stato completato. Per portare a termine l’intero percorso pedonale previsto dalla delibera Cipe 2006 è necessaria la realizzazione del marciapiede anche nel tratto di strada in trincea (muraglioni) e i relativi lavori sono stati programmati nel periodo che va da fine gennaio a inizio marzo 2017.

 

Quando sarà ripristinato il tratto della SP160 in direzione deposito Val Lemme franato in occasione dell’ultima alluvione? (22.12.2016, un abitante di Voltaggio)

Le attività, il cui avanzamento attuale è di circa il 70 per cento, saranno completate entro metà marzo 2017.

 

Sarà realizzata la nuova vasca per l’acquedotto di Voltaggio prevista dalla delibera Cipe 2006? Se sì, come? (22.12.2016, un abitante di Voltaggio)

La modalità di realizzazione della vasca dipende dalla nuova soluzione progettuale per l’acquedotto (OV34), attualmente in fase di studio e di concertazione. L’acquedotto infatti era inizialmente previsto per servire anche il campo base di Voltaggio, poi non realizzato a causa del verificato inquinamento ambientale del sedime. Pertanto sarà possibile fornire un preciso riscontro solo dopo che l’ente che ne assumerà la futura gestione e RFI avranno condiviso la variazione alla soluzione progettuale proposta dal Cociv.

 

Sarà realizzato un nuovo depuratore nel comune di Voltaggio o verranno solamente cambiate le tubazioni, facendo confluire le acque del comune con quelle di Carrosio, Gavi e Basaluzzo in un depuratore unico a valle? (22.12.2016, un abitante di Voltaggio)

Le ultime ipotesi prevedono un’implementazione del depuratore esistente; comunque la soluzione progettuale non è ancora definita e l’iter autorizzativo deve essere ancora completato.

 

Come si pensa di mitigare il traffico tra la rotonda sita all’intersezione tra via Roma e la SP140 e lo svincolo di Vignole dal momento che in tale tratto è presente il sottopasso ferroviario della linea Torino/Milano – Genova, che costringe il transito di un mezzo di cantiere alla volta? (13.12.2016, un abitante di Arquata Scrivia)

Il progetto definitivo prevede l’adeguamento delle dimensioni interne in corrispondenza del sottopasso ferroviario (parte del progetto definitivo denominata OV27). Attualmente è in corso la concertazione con gli enti competenti per l’adeguamento del progetto e la risoluzione delle interferenze, unitamente allo studio della tempistica dei lavori in relazione all’esercizio della viabilità e del traffico ferroviario.

 

Dati i lunghi tempi di realizzazione degli interventi di mobilità ancora da completare (SP161, Via del Vapore e allargamento casello di Vignole) come si pensa di trasportare il materiale da scavo proveniente dai cantieri nei pressi di Arquata (Moriassi, Radimero e Libarna) senza creare disagi per la mobilità ordinaria, visto che i lavori continuano? È stato fatto uno studio del traffico per valutare i disagi creati alla circolazione? Se sì, con quale metodologia? (13.12.2016, un abitante di Arquata Scrivia)

Al momento il materiale da scavo proveniente dai cantieri viene trasportato impiegando le viabilità previste dal Piano del Traffico approvato con il Piano cave relativo ai lotti 1 e 2 del Terzo Valico (in data 08/06/2015, nell’ambito della L.R. 30/99). Il Piano cave è ora in corso di aggiornamento per ricomprendere anche il lotto 3, nell’ambito di un procedimento autorizzativo in capo alla Regione Piemonte, che ha chiesto a Cociv integrazioni proprio su alcuni nodi critici della viabilità esistente.

 

Perché i mezzi di cantiere che trasportano lo smarino sulla SP163 “della Castagnola” sono dotati di un telo in grado di coprire solo parzialmente il loro contenuto? (7.12.2016, un’abitante di Fraconalto)

I mezzi autorizzati al trasporto dei materiali da scavo, in qualità di sottoprodotto, sono dotati di telo copri cassone del tipo “apri e chiudi” secondo standard dei costruttori; come da procedura interna, devono essere mantenuti chiusi a pieno carico per evitare eventuali dispersioni di polveri. Si invita pertanto a segnalare eventuali situazioni contrarie a quanto predisposto fornendo data, ora e luogo.

 

Si possono asfaltare le strade di cantiere e interne ad essi in modo tale che il fango raccolto dai mezzi dopo il lavaggio delle ruote non venga più trasportato sulle strade? (7.12.2016, un’abitante di Fraconalto)

I sistemi lavaruote automatizzati sono installati all’uscita dei cantieri Castagnola, Val Lemme, Deposito Val Lemme, Pozzo Radimero, Imbocco Nord Galleria di Valico, Imbocco Sud Galleria Serravalle (area attrezzata per lavaggio ruote), Imbocco Nord Galleria Serravalle, Cava e Deposito Intermedio Cascina Romanellotta. Tutte le piste di cantiere dal punto di installazione dei lavaruote fino all’uscita su strada pubblica sono già ad oggi pavimentate in calcestruzzo o in asfalto. Si invita pertanto a segnalare eventuali situazioni contrarie a quanto predisposto indicando il cantiere specifico.

Quanti veicoli giornalieri trasportanti smarino partono dal cantiere della “finestra” Castagnola per dirigersi verso il deposito di Val Lemme? (7.12.2016, un abitante di Fraconalto)

Indicativamente nell’ultimo periodo i trasporti di materiali da scavo verso il deposito Val Lemme sono stati mediamente pari a circa 20 viaggi/giorno e si prevede che non possano superare i circa 30 viaggi/giorno fino al termine degli scavi della finestra Castagnola.

 

Chi sta svolgendo e come i controlli sul già realizzato? (16.11.2016, via telefono)

I primi controlli sono già stati effettuati a cura di RFI, tramite la società Italferr del Gruppo FSI. Nell’ambito delle indagini in corso, sono state avviate le verifiche da parte del perito nominato dalla Procura, a fianco del quale opera un perito individuato da RFI.

 

Quante persone sono state per il momento arrestate? (9.11.2016, via telefono)

Sono risultate coinvolte dalle indagini e arrestate complessivamente 8 persone tra dirigenti e dipendenti. Cociv ha sospeso dal servizio tutti i dipendenti e dirigenti coinvolti dalle indagini, anche non sottoposti a misura cautelare, revocando loro ogni procura, delega o incarico e precludendo loro l’accesso agli uffici.

 

Come ha fatto Cociv ad aggiudicarsi l’appalto senza alcuna gara? (9.11.2016, via telefono)

Nel 1991 l’ente Ferrovie dello Stato fu autorizzato dai Ministeri dei Trasporti e del Tesoro a costituire una società concessionaria per la progettazione, costruzione e gestione della nuova rete ferroviaria ad alta velocità (TAV Spa). L’assegnazione diretta fu possibile perché a quell’epoca non era ancora entrata in vigore la direttiva 90/531/CEE. In quel contesto si inquadra la convenzione TAV – Cociv del 1992, con affidamento diretto per l’incarico di realizzazione della tratta Terzo Valico dei Giovi al Consorzio in qualità di general contractor.

L’AMBIENTE

Quando si svolgeranno i sopralluoghi della Commissione tecnica valutazioni ambientali sui cantieri liguri? Visto la fragilità e criticità della nostra Valle sarebbe carino essere coinvolti (13.04.2018, via Facebook)

Il sopralluogo della Commissione rientra nell’attività di monitoraggio programmata per il Terzo Valico e per tutte le grandi opere. Si tratta di un’attività di tipo tecnico svolta sui cantieri, che per questo motivo prevede la presenza solo dei rappresentanti dei soggetti attuatori e degli enti di controllo.

 

Si può avere il tabulato delle centraline interessate al rilevamento dei dati amianto sul sito di deposito Cava Castellaro e il risultato delle analisi (non solo se sotto o sopra le soglie consentite)? (20.10.2017, un abitante di Campomorone)

Presso il sito di deposito Cava Castellaro, come in tutti i cantieri e siti di deposito del Terzo Valico, è in corso il monitoraggio dell’amianto aerodisperso in ambiente di vita, ovvero in prossimità della recinzione di cantiere e presso le prime abitazioni. Le concentrazioni di amianto aerodisperso sono al momento risultate inferiori al limite di rilevabilità analitica, vale a dire il limite di fibre che si possono identificare con i migliori strumenti attualmente disponibili, con sporadiche concentrazioni sempre inferiori a 0,13 fibre al litro. Ricordiamo che, per l’ambiente di vita, il limite massimo di amianto aerodisperso è stabilito dal Protocollo amianto in 1 fibra al litro, in linea con quanto indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità. In merito alla richiesta di trasmissione dei tabulati delle centraline, attualmente inviati quotidianamente via mail da Cociv agli enti di controllo e caricati sulla piattaforma Sigmap di Italferr, l’Osservatorio Ambientale nell’ultima seduta del 16 novembre 2017 ha avviato una discussione per definire una modalità di trasmissione dei dati agli enti locali.

 

Da quale sito proviene il materiale contaminato depositato a Cravasco? (20.10.2017, un abitante di Campomorone)

Presso il sito di Cava Castellaro è stato conferito materiale proveniente dallo scavo della finestra di Cravasco. Il materiale è qualificato “sottoprodotto” poiché contenente concentrazioni di amianto naturale al disotto dei 1000 milligrammi/kg (limite individuato dalla normativa vigente). Il rispetto delle concentrazioni è stato attestato dalle analisi svolte dai dipartimenti universitari autorizzati e verificate da Arpal.

 

Lo smarino dei lavori che interessano l’adeguamento nodo di Pontedecimo – Lungotorrente Verde viene depositato anch’esso presso la cava Castellaro? (20.10.2017, un abitante di Campomorone)

Come da Piano di utilizzo approvato dal ministero dell’Ambiente anche il materiale in qualità di sottoprodotto proveniente dagli scavi citati è conferito presso il sito di Deposito Cava Castellaro.

 

Il materiale che viene sbancato dal cantiere stradale relativo alla SP6 viene scaricato in Cava Castellaro insieme allo smarino delle gallerie? (20.10.2017, un abitante di Campomorone)

Il materiale proveniente dagli scavi dei cantieri di viabilità sulla SP6 è conferito, come da Piano di utilizzo approvato dal ministero dell’Ambiente, presso il sito di deposito di Cava Castellaro solo in qualità di “sottoprodotto”, ovvero se non contiene amianto al di sopra dei 1000 milligrammi per kg. In caso di superamento di quella soglia il materiale è smaltito in centri autorizzati per rifiuti pericolosi. Nello stesso sito sono conferiti anche i materiali da scavo, sempre in qualità di sottoprodotto, provenienti dagli scavi della galleria del cantiere di Cravasco e dai cantieri di viabilità presenti sulla provinciale SP4 di Genova e Ceranesi.

 

Sito di deposito Cascina Clara e Buona – Alessandria. Lo stesso resoconto della riunione dell’Osservatorio Ambientale per Il Terzo Valico del 6 settembre 2017 continua: “Come previsto dal Protocollo di gestione amianto, sono state immediatamente intensificate le attività di campionamento dell’aria (realizzato ogni giorno per 8 ore) e mantenuto il massimo livello di attenzione per tutto il periodo, anche nei giorni in cui i valori rilevati erano entro i limiti”. Perché il campionamento dell’aria per 8 ore al giorno e non per tutte le 24 ore? (07.09.2017, un abitante di Voltaggio)

Presso i siti di deposito dei materiali da scavo prodotti dai lavori del Terzo Valico è eseguito il monitoraggio dell’amianto aerodisperso in ambiente di vita secondo quanto previsto dalla procedura “Depositi terre e rocce da scavo Regione Piemonte – Monitoraggio delle fibre aerodisperse di amianto. Criteri di attivazione”, discusso nell’ambito del GdL Amianto del 31/03/2017. In linea con quanto sopra, a seguito delle anomalie registrate è stato attivato lo stato di allerta di “Intervento” che prevede di eseguire il monitoraggio dell’amianto aerodisperso tutti i giorni nel turno di 8 ore. La durata del campionamento è semplicemente legata all’organizzazione del lavoro che prevede il trasporto dello smarino unicamente di giorno nel turno di otto ore, evitando i momenti di maggior carico sulle strade interessate.

 

Sito di deposito Cascina Clara e Buona – Alessandria. Dal resoconto della riunione dell’Osservatorio Ambientale per il Terzo Valico del 6 settembre 2017 risulta che nel mese di agosto, con le lavorazioni sospese per le ferie, “… valori anomali sono stati rilevati dalle centraline posizionate appena fuori dalla recinzione del cantiere (il cosiddetto ‘punto di prima cintura’)…”. Chiediamo: come è possibile che, con i lavori fermi per le ferie, ci fossero valori anomali di fibre di amianto nell’aria? Quali saranno allora i valori di fibre di amianto nell’aria quando arriveranno regolarmente camion a conferire smarino nel sito di deposito? (07.09.017, un abitante di Voltaggio)

Come riportato nel resoconto da lei citato dopo gli accertamenti compiuti da Arpa e Università di Genova l’Osservatorio Ambientale ha definito il caso come un falso allarme: “L’Osservatorio, a valle delle analisi aggiuntive realizzate autonomamente da Arpa e di quelle svolte dal laboratorio convenzionato dell’Università di Genova sui filtri di Cociv, ha concordato sul fatto che i dati rilevati dalla centraline sono considerati un falso positivo: le fibre presenti non erano fibre di amianto cancerogeno ma fibre analoghe non pericolose se inalate perché non amiantifere (antigorite considerato dalla lettura automatica come crisolito). Il contributo ai lavori dell’Osservatorio Ambientale dell’Istituto superiore di sanità conferma che i documenti del Ministero della Salute ed in particolare del Centro tumori (che riguardano la presenza di fibre sia nell’aria che nelle acque) riportano come pericoloso solo il crisolito, in quanto riconosciuto come amianto mentre l’antigorite fibrosa ad oggi non è considerata amianto e non è cancerogena. Dopo la pausa estiva, una volta rientrati tutti i valori nella norma e quindi tornata allo stato di normalità la qualità dell’aria, i lavori sono ripresi regolarmente ma mantenendo elevato il livello di attenzione e adottando tutte le misure cautelative e preventive previste dal Protocollo Amianto”.

 

Perché nel sito di deposito Val Lemme (ex Cementir) il grado di vigilanza posta è “alto”? Non si è sempre detto che dal foro di Voltaggio non esce smarino con percentuali di amianto oltre la norma? Allora si tratta dello smarino proveniente da altri cantieri? (07.09.2017, un abitante di Voltaggio)

Il grado di vigilanza posta è “alto” in quanto le terre e rocce da scavo conferite al sito di deposito DP04, in conformità al Piano di utilizzo vigente, non provengono soltanto dal cantiere della finestra Val Lemme, ma anche da altri siti di produzione in cui è stata riscontrata la presenza di amianto, seppur ampiamente al di sotto dei limiti di norma (meno di 1000 mg/kg). In particolare, le terre conferite al sito di deposito DP04 di Voltaggio possono provenire, oltre che alla finestra Val Lemme, dagli scavi per adeguamento stradale delle SP160, SP163 e SP161 e dal cantiere di Libarna. Si sottolinea infine che ad oggi, sebbene la vigilanza sia alta, non vi è stato alcun rischio per la salute dei cittadini in quanto il monitoraggio dell’aria non riporta dispersione di fibre di amianto. Per essere costantemente aggiornato su questi dati può consultare il sito terzovalico.mit.gov.it e il sito dell’Osservatorio Ambientale, oppure i monitor allestiti nei comuni interessati dalla costruzione del Terzo Valico.

 

Perché il copricassone dei mezzi di trasporto ha una parte finale (lunotto) scoperta? Non si può chiudere del tutto? (09.05.2017, un abitante di Voltaggio)

Non è previsto che vi sia una parte scoperta nel telo copricassone nemmeno nella sua parte finale. Pertanto, dopo la trasmissione della segnalazione a Cociv, si è provveduto a sensibilizzare tutte le imprese coinvolte nel trasporto delle terre e rocce da scavo ad implementare scrupolosamente quanto previsto e si sono avviate opportune procedure di verifica al riguardo.
Che cos’è la sostanza giallastra trovata nelle Cascine Clara e Buona di cui hanno parlato i giornali nei giorni scorsi? (21.04.2017, un abitante di Alessandria)

 

Dopo opportune verifiche, Arpa Piemonte ha appurato che si tratta di residui di zolfo estranei alle attività del Terzo Valico. Il materiale contenente tali sostanze è stato rimosso dal sito di deposito e smaltito come rifiuto in discariche autorizzate.
Richiedo informazioni su di un argomento che interessa non soltanto il territorio di Voltaggio, ma tutti quelli interessati dai lavori del Terzo Valico Ferroviario: da Giornale7 online del 30/03/2017 “(Omissis) … dalle intercettazioni emerse dalle indagini di Roma e Genova si parla di 4 milioni di metri cubi di amianto da smaltire”. Ma da quali cantieri proverrebbero i 4 milioni di metri cubi, non di terra amiantifera, bensì addirittura di amianto? E il costo di smaltimento, non si aggirerebbe intorno ai 4 miliardi di euro? (15.04.2017, un abitante di Voltaggio)

In base allo studio geologico definito all’interno del Protocollo Amianto le formazioni rocciose con la più alta probabilità di contenere amianto si trovano tra il cantiere di Radimero e quello di Val Lemme e tra il cantiere di Castagnola e quello di Cravasco. Il valore di 4 milioni di metri cubi di amianto richiamato nell’articolo come il relativo costo di smaltimento è del tutto inverosimile poiché, nonostante non si possa avere la certezza sull’effettiva presenza di amianto all’interno delle rocce prima dell’esito delle analisi di laboratorio, le proiezioni effettuate sulla base dei rinvenimenti già avvenuti, nei peggiori dei casi, indicano valori migliaia di volte inferiori.

 

Qual è l’origine dei metalli pesanti nell’acqua di Castagnola? (05.04.2017, un abitante di Fraconalto)

I metalli presenti nelle sorgenti di frazione Sottorocche e frazione Borgo Sereno sono il prodotto dell’erosione naturale degli strati geologici che le acque di falda attraversano prima di sgorgare in superficie. Proprio per questo motivo, la potabilità di tali acque è soggetta a limiti e ad autorizzazioni specifiche.

 

Qual è l’origine degli idrocarburi presenti nelle rocce e nelle terre provenienti dai cantieri di Castagnola e Val Lemme? (24.02.2017, un abitante di Voltaggio)

L’origine degli idrocarburi al fronte di scavo è in via di approfondimento. Va però segnalato che Arpa, dopo avere effettuato analisi dedicate, ha escluso che l’origine sia da imputare alle attività di cantiere. Il tema è ora passato all’analisi dell’Osservatorio Ambientale che ha disposto di effettuare ulteriori analisi.

 

Quali accorgimenti sono stati presi per evitare la dispersione delle polveri durante lo stoccaggio del materiale da scavo nei siti di deposito? (24.02.2017, un abitante di Voltaggio)

Durante lo stoccaggio delle terre e rocce da scavo nei siti di deposito – dove può essere conferito solo materiale riutilizzabile, quindi classificato come sottoprodotto e con un contenuto di amianto al di sotto del valore limite di 1000 mg/kg – si adottano specifiche precauzioni finalizzate a un’efficace riduzione della dispersione di polveri nell’ambiente, definite dal Gruppo di lavoro amianto dell’Osservatorio Ambientale. Queste misure comprendono: sistemi lavaruote all’uscita di ogni sito; mantenimento dello stato umido del materiale, trasportato mediante cassoni di trasporto “a tenuta” obbligatoriamente chiusi; limitazione dei percorsi e delle manovre dei mezzi; bagnatura dei materiali in fase di scarico e messa a dimora; pulizia delle piste di transito e dei piazzali, rapida compattazione del materiale inumidito tramite rullo; limitazione dei tempi di esposizione del materiale all’aperto; riduzione delle superfici degli abbancamenti, ovvero dei cumuli formati dai materiali da scavo, e sospensione dei conferimenti durante le giornate ventose; totale copertura del materiale depositato con uno strato di terreno vegetale. Le misure di mitigazione prevedono anche la possibilità di installare barriere antivento. Sul loro rispetto vigilano Arpa, Polstrada, carabinieri, guardie forestali, Polizia urbana, Polizia mineraria, Osservatorio Ambientale, Asl, Spresal, Ministero Ambiente, ciascuno per propria competenza. Ricordiamo infine che durante il conferimento delle terre e rocce che contengono amianto, anche se comunque sempre sotto la soglia di legge, è attivo lo stesso tipo di monitoraggio dell’aria previsto dal Protocollo amianto per i cantieri. I risultati sono trasmessi in automatico sui siti del commissario di governo e dell’Osservatorio Ambientale Terzo Valico, nonché sui monitor installati in ciascuno dei comuni interessati.

 

Dove può essere presa visione del Piano cave aggiornato al novembre 2016 presentato da Cociv? (24.02.2017, via mail)

L’iter di approvazione del Piano cave è tuttora in corso e di conseguenza la documentazione non è ancora pubblica. Per prenderne visione va presentata all’ente che presiede la Conferenza dei servizi, ovvero la regione Piemonte, una domanda di accesso agli atti secondo la normativa vigente (l.15/2005). La documentazione è disponibile anche presso tutte le amministrazioni comunali coinvolte nel procedimento.

 

È possibile predisporre un’ulteriore campagna di misure e campionamento delle acque nei pozzi delle abitazioni vicine alla Cascina Romanellotta, magari toccando diverse proprietà? (10.02.2017, un abitante di Pozzolo Formigaro)

I campionamenti sono definiti dal programma del Piano di monitoraggio ambientale approvato dal Ministero dell’Ambiente, e aggiornato in sede di Osservatorio Ambientale. In base a queste valutazioni intorno a Cascina Romanellotta sono stati individuati alcuni punti ritenuti sufficientemente rappresentativi per descrivere le condizioni delle acque sotterranee. Su questi pozzi vengono eseguite a cadenze prestabilite campagne di monitoraggio per verificare sia la qualità dell’acqua sia la quantità (livello di falda).

 

Se lo smarino additivato con schiumogeni fosse conferito senza l’opportuna degradazione quali sarebbero gli effetti ecotossici? In particolare, si è sicuri che anche a distanza di anni l’ecotossicità del materiale proveniente da scavi in Tbm abbancato non abbia effetti negativi sull’ecosistema? (10.02.2017, un abitante di Pozzolo Formigaro)

Lo smarino additivato con schiumogeni viene conferito nei siti di deposito definitivi esclusivamente quando la concentrazione dei tensioattivi è inferiore alla soglia di riferimento individuata dallo studio ecotossicologico condotto dall’istituto di ricerca Mario Negri e approvato dal Ministero dell’Ambiente. Pertanto il materiale non presenta elementi di tossicità tali da arrecare danni all’ambiente né a breve né a lungo periodo.

 

Perché i materiali conferiti nel deposito definitivo di Cascina Romanellotta emanano un forte odore nauseante? (10.02.2017, un abitante di Pozzolo Formigaro)

Non è previsto che i materiali conferiti nel deposito definitivo di Cascina Romanellotta emanino un forte odore nauseante. Pertanto ringraziamo della segnalazione, sulla base della abbiamo invitato il comune interessato (Pozzolo Formigaro) ad avanzare un’apposita segnalazione ad Arpa Piemonte per richiedere eventuali accertamenti.

 

Quali rischi vi sono per le falde vicino a Cascina Romanellotta e al tracciato della galleria artificiale di Pozzolo? In particolare, quali saranno interessate dai lavori? L’eventuale loro deviazione quali aree interesserà? È vero che al momento, dalle misure effettuate, si rileva un loro graduale isterilimento? (10.02.2017, un abitante di Pozzolo Formigaro)

Il progetto della galleria artificiale di Pozzolo prevede che in fase di scavo le acque di falda siano allontanate con pompe o elettropompe (aggottamento, cioè prosciugamento controllato), per realizzare le strutture in asciutto. Terminate le lavorazioni l’allontanamento viene interrotto e il livello originario delle acque viene ripristinato. Il progetto prevedeva un temporaneo isterilimento della falda solo in una ristretta fascia vicino allo scavo. La previsione è già stata confermata in fase di esecuzione, in quanto tutti i monitoraggi eseguiti hanno registrato un’assenza di ripercussioni nei pozzi del territorio adiacente.

 

Quali sono i risultati delle analisi effettuate nel pozzo interno alla mia abitazione? Si può avere la documentazione ufficiale? (27.01.2017, un abitante di Pozzolo Formigaro)

Per accedere alla documentazione è necessario presentare al settore Cave e miniere della Regione Pimonte specifica richiesta di accesso agli atti secondo la normativa vigente (legge 15/2005). Intanto il servizio Infopoint si è attivato per cercare di ottenere i dati indicati.

 

Chi ha autorizzato l’aumento dei conferimenti di materiali da scavo nel deposito di Voltaggio? Quale ruolo ha avuto il comune in tale procedimento? (25.01.2017, un abitante di Voltaggio)

I conferimenti nel sito di deposito di Val Lemme (Voltaggio) sono stati autorizzati dal Ministero dell’Ambiente tramite il Piano di utilizzo terre (Put), il cui ultimo aggiornamento risale al 6 ottobre 2016. Nel corso del tempo c’è stato un aumento dei conferimenti nel deposito di Val Lemme di 340mila mc (passando così da 1,3 milioni di mc a 1 milione e 640mila mc totali), consentito dal Put in quanto variante considerata “non sostanziale” (cioè che non riguarda la localizzazione dell’opera e/o non richiede nuovi finanziamenti). In merito al ruolo dell’amministrazione sull’aumento di cubatura, l’iter autorizzativo del Put non prevede l’espressione di parere da parte del comune. Per ulteriori approfondimenti in merito alla tipologia di terre e rocce da scavo conferite nei siti di deposito del Terzo Valico e dei relativi controlli si invita a consultare la sezione Cantieri del sito del commissario di governo.

 

Dato che non risultano attivi servizi di fornitura di acqua tramite cisterne ad abitanti di Fraconalto, l’acqua trasportata nelle cisterne del cimitero a luglio a quale controlli è stata soggetta? (22.12.2016, un abitante di Fraconalto)

I trasporti indicati non sono avvenuti a causa dei lavori del Terzo Valico, ma in seguito a un intervento di adeguamento dell’acquedotto rifornente il comune di Fraconalto da parte dell’ente gestore. Comunque, in generale, l’acqua fornita ai cittadini in situazioni emergenziali proviene da acquedotti che erogano acqua rispondente ai limiti e ai requisiti di potabilità controllati dal gestore del servizio idrico e dagli enti di controllo (Asl).

 

Quali agenti inquinanti sono monitorati dalla centralina presente all’interno del parco giochi della Fraz. Castagnola di Fraconalto? (22.12.2016, un abitante di Fraconalto)

Presso il parco giochi della frazione di Castagnola vi sono due attività di monitoraggio dell’atmosfera:
– AMI_FR-005, monitoraggio dell’amianto aerodisperso;
– ATM_FR-005, monitoraggio del particolato PM10.

 

Il geologo che verifica la presenza di pietre verdi al fronte di scavo è dipendente Cociv o appartiene all’organico di qualche ente pubblico (Arpa, Spresal, eccetera)? (13.12.2016, un abitante di Arquata Scrivia)

I geologi oggi utilizzati per le verifiche sulla presenza di rocce verdi al fronte di scavo delle gallerie fanno parte del personale o sono consulenti di Cociv. I geologi riportano le osservazioni effettuate sui materiali del fronte di scavo con una modalità che è stata preventivamente condivisa con il Gruppo di lavoro Amianto dell’Osservatorio Ambientale (OA), che è un organo terzo composto dai Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture e trasporti, le Regioni Piemonte e Liguria, la Provincia di Alessandria e la Città Metropolitana di Genova e che si avvale del supporto tecnico di Arpa e Arpal. Indipendentemente dal datore di lavoro, il geologo che effettua la valutazione al fronte di scavo è responsabile penalmente del suo operato, secondo il principio che l’omissione di un ritrovamento di pietre verdi al fronte comporta una pena proporzionale al rischio causato.

 

La soluzione progettuale del nuovo allacciamento all’acquedotto relativa al rifornimento di acqua per Arquata e Rigoroso è sufficiente se dovesse verificarsi un isterilimento delle falde attualmente rifornenti le due località? (13.12.2016, un abitante di Arquata Scrivia)

La soluzione indicata è una tubazione ulteriore disposta all’interno dello scavo dell’acquedotto alternativo previsto per Sottovalle, fino al serbatoio di alimentazione rifornente le due località. Potrà quindi essere utilizzato nel caso in cui si sperimentasse un depauperamento delle fonti che però non dovrebbe verificarsi, dato che il modello idrogeologico di dettaglio nella zona delle sorgenti di Arquata e Rigoroso esclude una reale interferenza con gli scavi della galleria di Valico.

 

Chi sopporterà i costi del trasporto dell’acqua del nuovo allacciamento all’acquedotto per Rigoroso e Arquata? Ci saranno aumenti nelle tariffe pagate dai cittadini? (13.12.2016, un abitante di Arquata Scrivia)

L’aggiornamento del modello idrogeologico non prevede che le sorgenti di Rigoroso e Arquata subiscano depauperamento o rischio di isterilimento. Tuttavia per massima cautela si è voluto dare seguito alle richieste del territorio e si è concordato di posare comunque, all’interno dello scavo per la realizzazione dell’acquedotto di Sottovalle, un’ulteriore tubazione fino al punto del tracciato in corrispondenza del serbatoio di alimentazione di Arquata, anche per un futuro utilizzo delle acque provenienti dalle sorgenti di Borlasca a prescindere dai lavori del Terzo Valico. Le tariffe sono quelle previste dall’Ato e pertanto non subiranno alcun incremento.

 

La qualità dell’acqua raccolta nei pressi della galleria Borlasca è la medesima di quella delle sorgenti attualmente rifornenti l’acquedotto di Arquata? (13.12.2016, un abitante di Arquata Scrivia)

Come previsto dal progetto definitivo, le acque provenienti dal sistema di captazione presente nella galleria ferroviaria Borlasca andranno ad alimentare l’acquedotto alternativo dell’abitato di Sottovalle. Pertanto, come prevede la legge, la qualità dell’acqua destinata ad alimentare tale acquedotto è stata verificata attraverso il titolo di idoneità all’uso umano. Sulle acque captate nella galleria Borlasca il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (Sian) dell’Asl di Alessandria ha condotto campionamenti stagionali e relative analisi, come previsto dalla normativa vigente, rilasciando giudizio positivo di compatibilità all’uso umano.

 

Quali altri agenti (ndr: oltre all’amianto) inquinanti o pericolosi sono monitorati? Esistono procedure in grado di sospendere le lavorazioni anche per tali agenti? Se sì, quali? (7.12.2016, un’abitante di Fraconalto)

Tutte le attività antropiche che generano inquinanti riconosciuti come dannosi per la salute sono soggetti alla verifica del rispetto dei limiti definiti nelle leggi e norme ambientali. Se vi sono situazioni che prefigurano potenziali danni alla salute e all’ambiente i tecnici di Arpa operano al fine di impedire che tali situazioni possano persistere attraverso adeguate prescrizioni impartite direttamente o per tramite delle autorità competenti.

 

L’acqua trasportata dalle cisterne per rifornire gli abitanti di Fraconalto durante i lavori da dove proviene? A quali controlli è soggetta? (7.12.2016, un’abitante di Fraconalto)

Non risultano attivi servizi di fornitura di acqua tramite cisterne ad abitanti di Fraconalto. Relativamente invece al campo base Pian dei Grilli, questo è rifornito da acquedotto pubblico, pertanto le acque sono sottoposte ai controlli di legge da parte dell’ente gestore.

 

A quale processo di bonifica è stato sottoposto il terreno, un tempo ospitante una discarica abusiva, su cui è stato edificato il campo base sito in Pian dei Grilli? (7.12.2016, un abitante di Fraconalto)

L’area su cui sorge il campo base Pian dei Grilli è stata oggetto di rimodellamento con movimentazione interna dei materiali da scavo; fanno eccezione alcuni rifiuti rinvenuti (essenzialmente terre e rocce frammiste a misto da demolizione) che sono stati smaltiti presso impianti di recupero autorizzati.

 

È possibile per istituti privati o comitati organizzare monitoraggi alternativi a quelli già esistenti per il confronto dei dati? (7.12.2016, un abitante di Fraconalto)

Il Ministero dell’Ambiente individua nelle Arpa gli enti di controllo e di monitoraggio per il progetto del Terzo Valico; tale attività è comunque svolta sulla base delle competenze e dei compiti assegnati dalla normativa ambientale, che individua l’Arpa tra gli enti idonei al controllo di legge. In virtù di ciò i dipendenti delle Arpa del Piemonte e della Liguria possono accedere ai cantieri, ai siti di produzione e di deposito del materiale scavato per effettuare le verifiche necessarie. Il monitoraggio alternativo da parte di altri soggetti non incaricati dal legislatore, a nostro avviso, potrebbe dover essere espressamente autorizzato dall’esecutore dell’opera qualora ricada all’interno delle aree di competenza (cantieri e siti di deposito).

Per quale ragione la strada SP163 “della Castagnola” viene continuamente sottoposta a lavaggi? Si tratta di semplice pulizia o di messa in sicurezza per potenziali polveri contenenti amianto? (7.12.2016, un’abitante di Fraconalto)

La SP163 viene sottoposta a pulizia del manto stradale per garantire massima tutela dell’utenza stradale rispetto a eventuali residui dispersi dagli autocarri uscenti dal cantiere. Tutti gli autocarri adibiti al trasporto di terre e rocce da scavo prima di uscire dall’area di cantiere sono comunque sottoposti a lavaggio attraverso apposito lavaruote.

 

Come verrà riportata l’acqua nelle sorgenti del Monte Carlo? (9.11.2016 via telefono)

Nella zona di Cravasco (Monte Carlo) erano e sono presenti cinque sorgenti caratterizzate in situazione “ante operam” da una portata idrica modesta (< 1 l/s). Il progetto definitivo individuava un loro rischio di isterilimento connesso allo scavo della “finestra” e di conseguenza ha previsto un’impermeabilizzazione della galleria (tramite metodo full-round) volta a favorire il ripristino della falda acquifera una volta ultimati i lavori. Come previsto, in fase di scavo della galleria le cinque sorgenti hanno registrato un depauperamento a partire dalla fine dell’estate 2014 e si sono impoverite o inaridite nel periodo compreso tra l’autunno 2014 e l’estate 2015. Quindi Cociv ha immediatamente provveduto a garantire ai fruitori delle risorse idriche depauperate un funzionale rifornimento attraverso appositi allacci alla rete acquedottistica locale. Ad oggi, con la realizzazione del rivestimento in galleria descritto in precedenza, anche in presenza delle attuali annate povere di precipitazioni (2015 e 2016), si evidenzia un graduale ritorno alle condizioni idrogeologiche originarie, con un recupero del livello idrico di circa 11 metri. Il totale ritorno alle condizioni iniziali “ante operam” non è tuttavia sempre tecnicamente perseguibile e in considerazione di ciò Cociv ha comunque già provveduto, come previsto dalla delibera Cipe 80/2006, a realizzare gli interventi compensativi definitivi nei riguardi dei legittimi fruitori delle risorse idriche depauperate.

 

IL TERRITORIO

Sono la moglie di un minatore del cantiere di Chiomonte, che purtroppo è disoccupato da più di un anno. Mio marito ha inviato il CV in tantissimi cantieri ma nessuno ha risposto. Vorrei sapere se nei vostri cantieri c’è qualche possibilità e qual è l’indirizzo mail a cui mandare il CV. (02.07.2018, via Facebook)

I candidati per offerte di lavoro sui cantieri del Terzo Valico sono preselezionati dai Centri per l’impiego del territorio di competenza. Pertanto, la invitiamo a far pervenire il CV al Centro per l’impiego di Alessandria o di Novi Ligure.

 

A chi mi devo rivolgere per avere un posto di lavoro come operaio nelle ditte o ditta che effettueranno i lavori? (22.02.2018, via Facebook)

Le suggeriamo di rivolgersi al Centro per l’impiego di riferimento per la zona in cui abita. Proprio in questi giorni, ad esempio, i Centri per l’impiego della Provincia di Alessandria hanno pubblicato offerte di lavoro per il cantiere Val Lemme del Terzo Valico, come può vedere a questo link, www.alessandrianews.it/economia/offerte-lavoro-novi-155984.html.

 

Sono uno dei molti operai che lavorava a Novi Ligure al carico materiale (scarto talpa) con Grandi Lavori Fincosit. Circa un anno fa ci è stato promesso dai dirigenti Cociv e con la firma del prefetto tramite sindacati che tutti gli operai che lavoravano già in cantiere a Novi sarebbero stati richiamati, dopo un anno e 2 mesi siamo ancora qui ad aspettare. Tra quanto tempo possiamo sperare di prendere lavoro? (27.01.2018, via mail)

Ci spiace non poterle dare in questo momento certezze al riguardo. La rescissione nel dicembre 2016 da parte di Cociv dei contratti in atto, con la conseguente interruzione dei lavori su molti cantieri e la necessità di bandire nuove gare, ha creato questa grave situazione per lei e per molti altri lavoratori. Sono tuttora in atto confronti fra RFI, gli enti territoriali e le organizzazioni sindacali per individuare le soluzioni perseguibili al fine di dare continuità all’occupazione dei lavoratori interessati. Pertanto, augurandoci che una soluzione possa essere vicina, non possiamo che invitarla a rivolgersi per aggiornamenti ai suoi interlocutori, in Cociv o presso le organizzazioni sindacali.

 

Chiediamo un appuntamento per presentare la nostra società al fine di poter essere inseriti nel vostro elenco fornitori. (29.09.2017, un abitante di Novi Ligure)

Il commissario di governo non ha alcuna relazione con la struttura che in Cociv si occupa di acquisti di servizi. Vi invitiamo pertanto a inviare la vostra candidatura al consorzio Cociv, via Renata Bianchi, 40, Genova (16152) o tramite Pec all’indirizzo pec@cociv.postecert.it.

 

All’interno del Progetto di Sviluppo per l’alessandrino è stata presa in considerazione la necessità di attrarre nuove aziende? Come si pensa di reimpiegare le persone attualmente operanti nel trasporto su gomma se l’obiettivo è quello di spostare il transito merci su ferro? (29.03.2017, un abitante di Novi Ligure)

Il Progetto condiviso di sviluppo per il territorio alessandrino, attualmente in fase di elaborazione con una metodologia di progettazione partecipata, ha lo scopo di porre le basi di un duraturo sviluppo economico, ambientale, sociale, turistico, con un forte indirizzo per la creazione di posti di lavoro. L’ottimizzazione delle connessioni ferroviarie tra i mercati del Nord Europa e il sistema dei porti liguri con la nuova opera, unitamente all’attuale attenzione mostrata da Rfi verso il sistema ferroviario locale merci, potrà rappresentare un fattore competitivo per l’insediamento di nuove aziende nell’area. Parallelamente alla redazione del Progetto condiviso di sviluppo sono in corso attività per accogliere iniziative imprenditoriali che possano portare sviluppo al territorio e incremento dell’occupazione locale. Ad esempio Mercitalia Logistics Spa, proprietaria delle aree interne agli scali ferroviari di Alessandria Smistamento e Novi San Bovo, ha recentemente pubblicato una procedura di manifestazione di interesse per la cessione di 200mila mq di Alessandria Smistamento e di 100mila mq a Novi San Bovo per attività del settore terziario in grado di generare occupazione, di qualificare le risorse occupate e migliorare la capacità di competere sui mercati internazionali. Saranno favoriti i progetti di business incubator promossi dalle università e dalle istituzioni locali, start up innovative, progetti di multifactory dell’imprenditoria locale. L’obiettivo generale è quello di aumentare la quota di traffici nell’area, soprattutto su ferro, e attrarre nuove realtà produttive. Pertanto non è scontato che ci siano significative ripercussioni occupazionali sul comparto del trasporto su gomma, soprattutto in un’ottica di un efficace trasporto intermodale che combini le due modalità di trasporto.

A che punto è la proposta dell’associazione culturale volta alla promozione artistica (dai laboratori didattici per bambini alle mostre su base regionale) presentata in occasione dell’Ost (Open Space Technology) e corredata di progetto di fattibilità iniziale? (02.03.2017, un abitante di Arquata Scrivia)

La proposta dell’associazione culturale da lei indicata, al pari di tutte le altre emerse durante l’Ost dell’ottobre 2016, rientra nell’indagine promossa dal commissario per l’elaborazione di un Progetto di sviluppo condiviso che è tuttora in corso. I risultati dello studio saranno presentati al Tavolo dei sindaci nel mese di maggio 2017.

 

Si può avere un documento contenente una valutazione del rapporto tra la spesa complessiva dell’intervento infrastrutturale e le ricadute per lo sviluppo del territorio? (22.02.2017, via telefono)

Quando fu progettato il Terzo Valico non era richiesto uno studio di questo tipo, ma solo l’analisi costi benefici, resa pubblica da Cociv nel 2003, che non contiene approfondimenti in questo senso. Ora il nuovo corso inaugurato dal Ministro Graziano Delrio ha portato a una revisione generale delle politiche per le infrastrutture e i trasporti, che pone al centro delle decisioni la programmazione e la condivisione delle scelte pubbliche e, sulle opere già progettate o in corso, la revisione del progetto (project review). In questo contesto, nel luglio 2016, in accordo con la Struttura tecnica di missione, il Commissario ha avviato una revisione del progetto del Terzo Valico, affidata a un consulente indipendente, ora in fase di completamento e da cui deriveranno elementi utili alla valutazione delle ricadute indirette per il territorio.

 

Si può installare una banda larga o comunque un ripetitore per velocizzare la navigazione Internet nella frazione Molini del comune di Fraconalto come opera compensativa? (25.01.2017, un abitante di Fraconalto)

La sua proposta è stata presa in carico e sarà inserita tra i risultati dell’indagine che il commissario sta svolgendo per la stesura del Progetto condiviso di sviluppo dell’alessandrino. La decisione finale sul progetto sarà presa dal Tavolo dei sindaci insieme al commissario.

 

È stato previsto un potenziamento dell’ordine pubblico per far fronte all’improvviso aumento della popolazione di Fraconalto dato dagli operai ospitati nel campo base? (7.12.2016, un abitante di Fraconalto)

Al momento non è previsto aumento del personale adibito a garantire l’ordine pubblico. Tuttavia, all’interno del Protocollo d’intesa per la realizzazione del Progetto condiviso di sviluppo, il comune di Fraconalto ha richiesto che parte dei fondi a sua disposizione finanzino la sostituzione dei corpi illuminanti esistenti con altri più efficienti dotati di tecnologia Led e l’installazione di videocamere di sorveglianza in punti ritenuti strategici per il controllo in ingresso e in uscita dal territorio.

 

In seguito alla realizzazione dei due binari della nuova linea ad alta velocità, quali mitigazioni sono previste per lo stabile adiacente la massicciata del sedime ferroviario in Vicolo Ghiara? In particolare, quale soluzione progettuale si pensa di attuare per il prolungamento del sottopasso vicino alle fondamenta dello stabile sopra citato e per l’interferenza che si verrebbe a creare con il collettore fognario del rio Gazzo? (21.11.2016, un abitante di Novi Ligure)

Il progetto di variante dello Shunt di Novi Ligure, interessato dagli interventi da lei indicati, è attualmente oggetto di una procedura approvativa con Conferenza dei servizi (Cds) che è ancora in corso. Il Comune di Novi Ligure, in seno alla Cds, ha avanzato alcune richieste riguardanti, fra le altre, la modifica del piano del ferro di stazione e uno studio per migliorare l’attuale modalità di smaltimento delle acque afferenti il Rio Gazzo. Queste richieste sono in corso di valutazione da parte dei diversi enti coinvolti, fra cui il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Ambiente e la Regione Piemonte. Per rispondere alla sua domanda è quindi necessario attendere l’esito di tale riscontro per poter definire quali interventi saranno nel concreto inseriti nella variante.

Per trasparenza le risposte sono riportate esattamente come sono state comunicate ai cittadini e riflettono il momento in cui sono state date. In alcuni casi quindi potrebbero non essere aggiornate rispetto alla situazione attuale. Per questo motivo ogni domanda riporta la data in cui è stata posta.